CHE TRISTEZZA QUEI SENATORI CATTOLICI CHE ABBRACCIANO MUSSI

di Luca Volontè
Risulta che mercoledì sera si sia votato al Senato sulle mozioni che impegnano i Governo in vista del Consiglio Competitività del 24 luglio. Risulta che poco prima il Vice Premier DAlema, protagonista della battaglia per l’abrogazione della legge 40 un anno fa; abbia detto che l’intero Governo, diversamente da quanto affermato da Rutelli 20 giorni prima, è con Mussi.

L’esito del voto del Senato ha visto molti cattolici e laici del centrosinistra; tra cui Mastella, Bobba; Cusumano e Baio Dossi astenersi e quindi conteggiare il proprio voto come contrario nei confronti della mozione Cdl che semplicemente affermava l’impegno del Governo a votare contro la ricerca embrionale. Binetti e altri di maggioranza e opposizione non hanno partecipato al voto, aiutando indirettamente l’approvazione di tale vincolo. Comunque è stata approvata una Mozione che unisce tutta insieme la coalizione di Governo, da Rifondazione ai Radicali, da Mussi alla Finocchiaro.

Tuttavia c’è una differenza tra chi non ha votato e chi ha contribuito alla bocciatura del divieto di ricerca sugli embrioni. C’è differenza tra il disagio degli uni e il bacio e gli abbracci a Mussi di alcuni altri. C’è differenza tra le considerazioni della Associazione radicale Coscioni e le parole spese da Mussi ieri e l’interpretazione autentica che fa la Binetti della Mozione dell’unione. Noi tifiamo per Prodi e per la sua coerenza, preghiamo perché abbia ragione la Binetti perché l’Italia si opponga e voti contro ogni sperimentazione europea sugli embrioni.

Oggi «fino a lunedì la palla ce l’ha tra i piedi Prodi. L’intergruppo Persona e Bene Comune gli ha fatto un chiaro appello, al quale non ha ancora risposto, «affinché garantisca il voto contrario dell’Italia, nell’ambito del 7° Programma Quadro, di ricerche che implichino la distruzione di embrioni umani, in coerenza della legge 40 e del referendum popolare». Poco? Vedremo. Certo è che un giudizio comune sarà necessario darlo dopo la decisione di Prodi lunedì. Allora alle buone intenzioni dovranno seguire dei fatti, degli atti parlamentari che dimostrino per ciascuno se la coalizione vale più o meno, su queste materie, della vita umana.