Staminali, i cattolici di sinistra non si pentono

di Alessandro Morelli
Nella mozione scritta dal Prc e votata anche dalla Margherita si apre alla ricerca su embrioni criocongelati.
Dopo il voto l’approvazione della mozione unionista che apre la strada alla sperimentazione sugli embrioni umani, la sinistra fa quadrato. Il si dell’Unione intende valorizzare ‘la ricerca sulle cellule staminali adulte comprese le cordonali ma rilancia la “possibilità di ricerca sugli embrioni crioconservati non impiantabili”.

Una vittoria per l’Unione che, anche se risicatissima, ha segnato una importante prova del fatto che la maggioranza di centrosinistra e in grado di trovare l’accordo anche su tematiche delicatissime. Ieri gli esponenti diessini hanno fatto a gara per segnalare la compattezza della maggioranza mentre i centristi di sinistra si sono leccati le ferite dopo aver svenduto il concetto cattolico di vita degli embrioni per non scatenare polemiche con gli alleati massimalisti.

Purtroppo il giochetto ha abbattuto un paletto che difficilmente potrà essere ripiantato e che ha creato non poche polemiche tra i cattolici che (forse) iniziano a pentirsi di essere andati in molte sacrestie a parteggiare per il Professore che da buon credente ieri ha evitato pilatescamente di farsi vedere a Palazzo Madama. Di fronte a tutto questo i radicali, rinvigoriti dalla vittoria della scienza sulla vita, hanno ricordato della necessita di nominare i membri della commissione di bioetica. Il primo a parlare di successo è il segretario dei Ds, Piero Fassino: ‘Un voto importante che dimostra come anche sui temi eticamente sensibili è possibile costruire, nel centrosinistra, una sintesi culturale e programmatica capace di dare risposte adeguate e condivise agli interrogativi che ogni coscienza, credente e non credente, si pone sul rapporto tra scienza e vita e sul destino dell’uomo”.

Sulla stessa linea il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti “al Senato certamente c’è una maggioranza esigua, ma c’è una maggioranza, perché in tutte le prove che si sono avute compreso ieri sera (mercoledì. ndr) in un tema così difficile, e con voto segreto, su materia come la bioetica, la maggioranza ha dimostrato una sua forte coesione. E voglio dare atto ai senatori di questo impegno, voglio ringraziarli per quanto stanno facendo”. Intanto la vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera Luisa Santolini attacca: “Si spiana la strada alla sperimentazione sugli embrioni umani perché non ci sono criteri per stabilire quando gli embrioni sono morti e quindi impiantabili. La “data di scadenza”. come per i surgelati, sarà del tutto arbitraria. Non esistono criteri scientifici utili a questo scopo”.

Santolini poi riprende il duro attacco che Avvenire assesta ai cattolici di sinistra: «E stata una dolorosa sconfitta prosegue – per tutti coloro che credono che la vita umana sia intangibile sempre, senza ambiguità e senza alchimie politiche. Si è persa una grande occasione e se la stampa si permette solo di non pensarla come l’Ulivo, c’è subito qualcuno pronto a definirsi “addolorato” . Ricordo al senatore Zanda che se è davvero addolorato per quanto scrive Avvenire, era possibile evitarlo votando in modo diverso”. “Se l’Ulivo conclude aveva davvero a cuore il rispetto dell’embrione doveva ritirare la propria mozione, anche in rispetto della legge 40 approvata dal Parlamento che impone in modo chiaro e inequivocabile il divieto assoluto di toccare gli embrioni”.

Subito dopo il voto la senatrice dell’Ulivo Paola Binetti aveva difeso la sua scelta, forse non accorgen dosi di cosa aveva appena votato “tutti si sono pronunciati positivamente sul principio irrinunciabile di tutelare la vita, compresa la vita dell’embrione criocongelato” ha affermato Binetti. Immediata la reazione di un’altro cattolico come Carlo Giovanardi che attacca duramente: “L’unica ragione nota per la quale la Margherita ha portato la d.ssa Paola Binetti al Senato è stata la notorietà dovuta alla sua presidenza del Comitato Scienza e Vita, che si è battuto in difesa della legge 40 ed in particolare contro la distruzione delle cellule embrionali a fini di ricerca”.

“Il comportamento della senatrice Binetti nelle votazioni al Senato entrerà nel Guinnes dei primati, sezione voltagabbana a tempo di record, tra gli applausi di coloro che vogliono svuotare la legge 40 e il disappunto di tutti coloro, Scienza e Vita in testa, che credevano che la coerenza nella vita e in politica fosse una virtuù. Altrettanto duro Francesco D’Onofrio che dà dei Ponzio Pilato a chi si è nascosto dietro il voto di astensione: “Il gruppo Udc – spiega – ha sostenuto unanime e compatto la mozione proposta dal Presidente Buttiglione e firmata anche, significativamente, da esponenti di tutti i partiti della Casa della Liberta. quali i Senatori Mantovano di An, Bianconi di FI. e Polledri della Lega Nord; dal senatore a vita Andreotti e dal senatore indipendente, eletto all’estero Pallaro.

Occorrevano 148 voti per approvare la mozione: essa ha ottenuto 147 voti, con 139 voti contrari e 9 astenuti che, al Senato, come si sa, valgono quali voti contrari, che sono computati anche per la formazione del quorum. La mozione quindi non è stata approvata perchè bastava che uno solo degli astenuti votasse a favore di essa o che altrettanto facesse uno solo dei senatori tra quelli che non hanno partecipato al voto. “Ma, l’insieme di questi Pilato della vita, se non ha ottenuto il risultato di far vincere la mozione Bottiglione, ha concorso in modo decisivo a far chiarezza sulla più fondamentale di tutte le questioni etiche: da una parte vi sono coloro che hanno il valore della tutela della vita quale valore fondante qualunque sia lo schieramento di appartenenza: dall’altro conclude D’Onofrio vi sono gli astenuti e i non votanti che hanno fatto prevalere l’appartenenza di schieramento rispetto alla tutela della vita”.

A chiudere sono i radicali che cercano di approfittare del momento per rilanciare un tema a loro caro: un nuovo Comitato nazionale di bioetica prima della pausa estiva della politica. «altrimenti attueremo lo sciopero della sete e della fame per la legalità«. L’Associazione Luca Coscioni per la ricerca scientifica chiede al presidente del Consiglio Romano Prodi di accelerare i tempi e arrivare alla nomina del nuovo Cnb che sostituisca quello decaduto dalla carica all’inizio del mese di giugno. “I tempi tecnici ci sono, basta la volontà. Basta – spiega Marco Cappato, nel corso della presentazione del programma dell’Associazione di cui è segretario generale deciderne i componenti e nominarlo. È un lavoro che si può fare in pochissimo tempo”.