Abbiamo preso delle cellule uovo umane spiega Fulvio Gandolfi dell’università di Milano e abbiamo ricreato alloro interno gli eventi chimici che avvengono normalmente con la fecondazione. Come se vi fosse veramente penetrato uno spermatozoo, la cellula uovo ha iniziato a dividersi”. Ne è scaturito un simil embrione, uguale a un organismo ai primi stadi di sviluppo e formato per intero da cellule staminali. Ma incapace di crescere all’interno dell’utero e originare una nuova vita.”Si tratta di un caso di partenogenesi -spiega Gandolfi- e se noi impiantassimo l’embrione nell’utero la placenta non si formerebbe. Quindi è impossibile che la gravidanza arrivi a termine».
Niente vita umana, niente (o quasi) dilemmi etici. Da un embrione senza futuro si possono ricavare staminali senza il cruccio di uccidere un individuo. A una logica simile si era ispirato a ottobre dell’anno scorso Rudolph Jaenisch, biologo del Massachusetts Institute of Technology. Ottenne prima un embrione di topo in maniera del tutto naturale. In un secondo momento disattivò un gene essenziale per lo sviluppo della placenta, chiamato Cdx2. Gandolfi, che ha condotto la ricerca insieme a Tiziana Brevini e Guido Ragni (Policlinico di Milano) ha annunciato i risultati delle sue ricerche al congresso della Società europea di riproduzione umana ed embriologia a Praga.
«Abbiamo sottoposto l’e sperimento a una rivista scientifica importante. Siamo in attesa di un responso sulla pubblicazione» spiega. Nel frattempo la notizia e stata raccolta e pubblicata dal sito Internet di Nature. Gli esperimenti di partenogenesi, paradossalmente, sono sta ti favoriti dalla legge 40 del 2004.
Le norme prevedono che non si possano impiantare nell’utero più di tre embrioni. Le cellule uovo in eccesso rimangono senza utilizzo. Con Guido Ragni abbia mo pensato di utilizzarle per portare avanti il nostro filone di ricerca. Raccolte le cellule uovo, il processo di partenogenesi prevede una serie di manipolazioni chimiche.
Obiettivo finale spiega Gandolfi è simulare la produzione di calcio che normalmente avviene dopo l’ingresso dello spermatozoo. Credendo così di essere stata fecondata, la cellula uovo inizia a dividersi. Questi esperimenti sono stati abbastanza frequenti nel topo e nella scimmia. Ma è la prima volta che il traguardo viene raggiunto nella specie umana. Abbiamo ottenuto due linee di cellule sta minali. Le prime analisi indicano che si comportano esattamente come le staminali degli embrioni normali. (ed.)