Ricerca Staminali: presto test per danni spinali

Un’azienda americana attende il via dalla Fda per provare a riparare le lesioni alla colonna con cellule di origine embrionale

-Potrebbe iniziare presto la prima sperimentazione sull’uomo con cellule staminali embrionali per riparare lesioni della colonna spinale. Lo ha fatto sapere a Londra da Tom Okarma, della Geron Corporation di Menlo Park (California) durante una conferenza. Gli esperti della Geron vogliono inserire in pazienti colpite da lesioni spinali cellule nervose, oligodendrociti, ricavate dalla trasformazione di cellule embrionali umane.

Per iniziare la sperimentazione gli esperti si apprestano a chiederne autorizzazione all’organo statunitense di regolamentazione su farmaci e trattamenti medici, la Food and Drug Administration (FDA).
Le staminali embrionali sono al centro di un acceso dibattito non soloscientifico ma anche etico.

PRUDENZA – Infatti, se molti studiosi vedono in queste cellule una possibilità di cura per molte malattie contro le quali oggi non si può far nulla, è pur vero che per ricavare queste staminali bisogna utilizzare embrioni umani, almeno fin quando non si scopra una fonte alternativa di staminali pluripotenti. Gli oligodendrociti sono le cellule produttrici della mielina, indispensabili quindi alla funzionalità del sistema nervoso.

TOPI – Nei loro esperimenti preliminari gli scienziati hanno trasformato cellule embrionali umane in oligodendrociti e poi le hanno iniettate in animali di laboratorio con lesioni spinali, ottenendo la guarigione almeno parziale dei topi. La dimostrazione, ha riferito Okarma, ottenuta con esperimenti in vitro, i cui risultati saranno ufficialmente presentati tra pochi giorni al meeting annuale della International Society for Stem Cell Research che si terrà a Toronto, scioglie almeno in parte le preoccupazioni insite nell’uso di queste cellule a scopo clinico. Adesso, ha concluso Okarma, tutto è pronto per presentare la documentazione necessaria a chiedere il permesso a procedere con le sperimentazioni cliniche alla FDA. Se l’organo darà l’autorizzazione le sperimentazioni potrebbero iniziare il prossimo anno.