La sostanza che “riattiva” il cuore

Le cellule del cuore che muoiono lanciano un segnale alle staminali circostanti. Un richiamo che fa convenire le “cellule bambine” nel punto in cui quelle anziane stanno per dissolversi. Il processo avviene normalmente negli individui sani. Ma diventa di vitale importanza in caso di infarto, quando le cellule di un’intera area del cuore muoiono e le staminali faticano a sostituire le vecchie. Un gruppo di ricerca italiano coordinato da Maurizio Capogrossi dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma e composto anche da medici del Centro cardiologico Monzino e dall’Istituto scientifico San Raffaele di Milano ha identificato il messaggero che le cellule morenti trasmettono alle staminali. La sostanza è stata battezzata Hmngbl e somministrata a un gruppo di topi da laboratorio ha promosso la formazione di nuove cellule cardiache. Hmngbl – spiegano gli autori della ricerca pubblicata sui Circulation Research – aiuta le cellule staminali già residenti nel cuore ad aumentare di numero e a diventare cellule cardiache adulte. In ogni caso l’applicazione chimica sull’uomo dei risultati di questa ricerca richiederà ancora 3-5 anni di lavoro.