Bambini salvati dalle staminali

Ezio Giacobini
Otto piccoli gravemente ustionati sono guariti senza cicatrici grazie a cellule embrionali umane che hanno rigenerato il tessuto distrutto.

Un anno fa i cittadini svizzeri venivano chiamati ad esprimere il proprio parere sull’uso terapeutico delle cellule staminali umane e di cellule derivanti da tessuti embrionali umani. I referendum su questioni scientifiche non sono una novità per gli svizzeri, che ricorrono a questo tipo di consultazione 4-5 volte all’anno. La domanda posta dal referendum era simile ad una di quelle rivolte agli italiani nella scorsa primavera.

Ma in Svizzera si era mobilitato un piccolo esercito di scienziati e clinici che in programmi radio-tv e conferenze anche a livello locale spiegarono al pubblico la grande importanza della sperimentazione con cellule umane allo scopo di ottenere i migliori tessuti da sostituire a tessuti malati in interventi terapeutici di vario tipo. La risposta degli svizzeri superò le aspettative più rosee degli scienziati, con una media nazionale di sì al di sopra del 70% e punte dell’80% nei cantoni a maggioranza protestante (ad esempio Ginevra) e con un minimo del 55% in quelli più cattolici. Rispettando una lunga tradizione di laicità e la garanzia costituzionale di libertà di opinione, non vi fu (al contrario dell’Italia) alcun intervento da parte del clero, neppure quello cattolico, rivolto a scoraggiare l’esercizio del voto. E la scelta del popolo svizzero è stata prontamente premiata secondo quando si può leggere sulla rivista medica inglese «Lancet». Un gruppo di ricercatori dell’Università di Losanna, utilizzando per la prima volta cellule umane derivanti da un’embrione che, secondo la legge precedente (e secondo quella vigente oggi in Italia), sarebbero andate inevitabilmente distrutte, ha trattato 8 bambini gravemente ustionati ricoverati nella Clinica Universitaria di Losanna. Dall’embrione si è prelevato un minuscolo lembo, poi coltivato in vitro in modo tale da ottenere migliaia di cellule primitive della pelle. Un solo embrione è bastato per curare tutti gli otto bambini e secondo i ricercatori lo stesso frammento sarebbe bastato per oltre cento pazienti. Di solito in casi del genere si preleva un lembo di pelle dello stesso paziente da una parte del corpo non ustionata e la si applica sulla parte ustionata. Questa tecnica non solo è dolorosa ma produce cicatrici poco estetiche. Negli Anni 80 fu sviluppata la tecnica di produrre artificialmente dei lembi sottili di pelle umana coltivati in vitro. Questa tecnica pur dando notevoli vantaggi rispetto alle precedenti, soffre di limitazioni principalmente per il fatto di non poter riprodurre tutti gli strati della pelle ma solo i più esterni. Da tempo era conosciuta la presenza di fattori particolari di accrescimento della pelle presenti nell’epidermide embrionale, il primo dei quali venne scoperto dalla Levi Montalcini e da Cohen. Questi fattori permettono la saldatura di una ferita da taglio senza lasciare cicatrici. I ricercatori svizzeri utilizando tali nozioni hanno messo al lavoro per la prima volta le cellule embrionali umane e, con una certa sorpresa da parte di tutti gli specialisti, hanno ottenuto risultati migliori di quelli avuti in interventi precedenti. Le cellule embrionali applicate sulla regione ustionata sono scomparse dopo pochi giorni dando luogo ad una guarigione spontanea del tessuto sottostante e formando nuova pelle di ottima qualità. Probabilmente si tratta di un processo di stimolazione dei tessuti superstiti promosso fornendo ad essi fattori essenziali per il loro accrescimento. Se il successo di questa nuova metodologia sarà confermato, si può pensare a banche di tessuti umani embrionali ai quali accedere da parte di quei paesi che ne permettono l’uso terapeutico. Bisogna notare che i bambini trattati a Losanna avevno ustioni multiple e gravi di terzo grado che richiedono trapianti comportanti spesso cicatrici deturpanti. La pelle usata normalmente per i trapianti non ha una elasticità tale da permettere movimenti normali delle dita, degli arti e delle articolazioni dopo l’attecchimento. I bambini ustionati devono essere sottoposti a una serie di dolorose operazioni successive via via che crescono. Le ustioni trattate con cellule embrionali umane appaiono invece come pelle con una pigmentazione quasi normale. Altro vantaggio del trattamento è la rapidità della guarigione: 15 giorni in media, cioè molto più rapida che con i trapianti. Rimane ancora da dimostrare la possibiltà di moltiplicare il numero di cellule ottenuto, di poterle preservare, confezionare e spedirle ad altri centri di cura. Con un solo embrione umano si potrebbero curare centinaia di persone. Ai pazienti italiani non rimarrebbe che rivolgersi a centri stranieri con un po’ di rammarico per non aver capito l’importanza pratica del quesito referendario.