«IL FAR WEST DELLA PROCREAZIONE NASCE DALLA MANCANZA DI LEGGI» (La Stampa)

<b>3 Febbraio 2003</b> – ROMA – Non si può essere genitori a tutti i costi, ha detto ieri il Pontefice dalla finestra del suo studio poco prima della consueta recita dell´Angelus domenicale. Il professore Salvatore Mancuso, ginecologo, direttore del Dipartimento per la tutela della salute della donna e della vita nascente dell´Università Cattolica di Roma, lo conferma: non a tutti i costi, prima di tutto è necessario rispettare la vita umana. <b>Se nella sua attività quotidiana si presenta una coppia con problemi a procreare, qual è il suo comportamento?</b>

«La nostra prima attività è fare una diagnosi corretta. Soltanto se non è possibile risolvere il problema si ricorre a procreazione assistita».

<b>Voi ricorrete alla procreazione assistita?</b>

«No, non noi, è la possibilità prevista dalla legge. Per quel che ci riguarda non fa parte del nostro bagaglio culturale, della nostra ideologia».

<b>E se la coppia insiste? </b>

«Li informiamo che non possiamo aiutarli, e spetta a loro decidere quale strada seguire».

<b>Che cos´è per lei la sterilità?</b>

«Una condizione suscettibile di essere sottoposta a terapia quando ciò può essere possibile od organico o funzionale. Cerchiamo di sottrarre la coppia all´iperstimolazione dell´ovaio che produce tanti ovociti. Una pratica facile oggi, a cui si ricorre pensando di risolvere il problema. Spesso non è così».

<b>Ma sovente lo è… </b>

«Nella nostra attività abbiamo almeno un caso a settimana di persone sfiduciate dopo essersi sottoposte a tanti tentativi ma non a un esame approfondito. E scopriamo che vi è un semplice fibroma, eliminato il quale la gravidanza arriva da sola».

<b>È la «logica mercantile» di cui parlava il Papa?</b>

«Assolutamente sì. C´è uno sfruttamento secondo logiche commerciali che non appartiene alla nostra cultura».

<b>Il Pontefice ha anche chiesto una legge chiara sulla fecondazione artificiale…</b>

«Tutti i Paesi hanno una legge, alcuni migliore, altri peggiore ma l´hanno. L´Italia no e questo provoca la situazione attuale, ovvero il Far West della procreazione assistita in cui ognuno fa quello che gli pare. Ci sono laboratori che vogliono fare clonazione, altri che annunciano di essere in grado di fare per la prima volta clonazioni secondo particolari accorgimenti tecnici. C´è una corsa alla spettacolarizzazione che non è compatibile con l´oggetto in questione, la vita umana, che va sempre rispettata. Bisogna regolamentare la materia».

<b>E se la legge non fosse così restrittiva rispetto a questo Far West?</b>

«Iniziamo a fare una legge, poi si vedrà strada facendo se sarà necessario modificarla con emendamenti. Molto dipenderà dalle nuove conoscenze che emergeranno, ora l´importante è avere norme. Mi sembra che la necessità di regolamentare la materia sia sempre più avvertita».