<b>8 Luglio 2003</b> – ORVIETO – Il presidente dei Radicali italiani, Luca Coscioni (nella foto), trascina in tribunale i vertici dell'Asl con l'accusa di non essersi attivati nella maniera dovuta per garantirgli l'adeguata assistenza fisioterapica. Coscioni, 36 anni, afflitto da sclerosi laterale amiotrofica, aveva presentato nell'aprile 2002 una denuncia per omissioni d'atti d'ufficio verso l'ex direttore generale della Asl Marco Aurelio Lombardelli, il responsabile per il servizio di assistenza domiciliare e per la fisioterapia domiciliare Giovanni Marchino e il direttore del distretto sanitario Remo Romoli. Coscioni era ricorso alla magistratura poichè il servizio sanitario aveva interrotto le cure di fisioterapia di cui beneficiava nella sua casa, dal momento che il progredire della grave malattia gli impedisce ogni spostamento. Dall'Asl non era giunta nessuna risposta anche dopo ripetute sollecitazioni ufficiali. Ieri l'udienza preliminare, che ha disposto il rinvio a giudizio per i tre responsabili dell'Asl ( Lombardelli è stato sostituito nel suo incarico al vertice Asl pochi giorni fa) che dovranno comparire di fronte al giudice il 13 novembre per rispondere di omissione di atti d'ufficio. E' lo stesso Coscioni a spiegare i fatti: «Un fisioterapista avrebbe dovuto recarsi al mio domicilio almeno tre volte a settimana. Saltare anche solo una seduta significa far regredire lo stato di elasticità del mio apparato muscolare e per i giorni successivi causarmi molta sofferenza». A provocare l'interruzione delle cure sarebbe stata l'assenza dal lavoro di un fisioterapista, ma l'esponente radicale avrebbe chiesto spiegazioni ai medici anche in maniera ufficiale e, successivamente, attraverso un legale.
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