<b>4 Novembre 2003</b> – "La Commissione Industria del Parlamento europeo ha approvato oggi con 28 voti a favore e 22 contrari il progetto di Rapporto Liese, relativo al blocco dei finanziamenti europei alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Il rapporto votato dalla Commissione industria, che sarà esaminato dalla plenaria il 18 novembre, ha accolto l'indicazione della Commissione europea per sbloccare i fondi per la ricerca sugli embrioni sovrannumerari, ed ha apportato numerosi emendamenti migliorativi, che respingono la posizione oltranzista espressa dal Gruppo Popolare e dal Gruppo Verde. Fatta eccezione per il sottoscritto, tutti gli italiani presenti erano schierati sul fronte proibizionista: Borghezio (Lega), Fiori (FI), Nisticò (FI), Pastorelli (UdC), Fatuzzo (Pensionati).
E' stato approvato un emendamento presentato da radicali, socialisti e liberali che elimina dal testo l'indicazione del fatto che le cellule staminali debbano essere "ottenute prima del 7 agosto 2001" da embrioni prodotti tramite fecondazione in vitro.
Vanno invece rilevate alcune negative aperture del Gruppo socialista europeo, che ci auguriamo verranno superate dal voto in plenaria, e che hanno consentito in particolare l'approvazione dell'emendamento 31, in cui si afferma che: "l'utilizzazione a fini di ricerca di cellule staminali derivate da embrioni umani deve essere considerevolmente limitata. I finanziamenti comunitari non vengono messi a disposizione della produzione e della distruzione di ulteriori embrioni finalizzate al conseguimento di cellule staminali dell'embrione umano"; e dell'em. 10 del relatore in cui si pretenderebbe di porre le basi per il finanziamento all'interno del "VI Programma Quadro per la ricerca" di una nuova priorità, quando il VI Programma é stato approvato ormai da più di un anno e non è in discussione. L'em. 10 infatti recita "sarebbe opportuno adoperarsi per ridurre in futuro il numero di embrioni sovrannumerari, responsabilità che spetta agli Stati membri. L'Unione europea dovrebbe tuttavia finanziare, tramite il Sesto programma quadro, le tecniche di trattamento della sterilità non collegate alla creazione di embrioni sovrannumerari".