Moto-neuroni da staminali di embrione umano

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Cellule nervose specializzate nel comandare il movimento sono state finalmente create a partire da cellule staminali embrionali umane. Ci sono riusciti, scoprendo anche perché tutti i tentativi fatti sinora nel mondo sono falliti, Su-Chun Zhang e Xuejun Li, coordinatori di una équipe di ricercatori della Wisconsin University a Madison, Stati Uniti, il cui lavoro è stato pubblicato su Nature Biotechnology. Il risultato avrebbe fatto molto piacere, e dato grandi speranze, a Cristopher Reeve, il Superman del grande schermo che, sino all’ultimo giorno della sua vita, si è battuto contro i divieti di Bush sulla ricerca che impiega staminali embrionali umane.
La scoperta dei due cinesi è un grande passo in avanti verso la possibilità di ristabilire le connessioni motorie in chi ne ha subito l’interruzione improvvisa per un trauma o in chi le perde lentamente per malattie degenerative del midollo spinale come la Sclerosi Laterale Amiotrofica.
“Chiariamo subito: c’è ancora molta strada da fare prima di arrivare ad un impianto nei malati”, avverte Li, “Ma nel frattempo i moto-neuroni umani che finalmente si possono creare in laboratorio in abbondanza possono essere utilizzati per provare dei farmaci e trovare più rapidamente quelli efficaci”.
Secondo i due ricercatori il risultato è stato reso possibile, in buona parte, dalla possibilità di lavorare su staminali embrionali umane. I moto-neuroni del midollo spinale sono tra le prime cellule a comparire durante lo sviluppo embrionale, intorno alla terza, quarta settimana. Ed essendo tra le prime forme di cellule mature che si crea è anche quella in cui è più difficile che si riconvertano le staminali, passato questo periodo.
L’aver prodotto il differenziamento di staminali embrionali in cellule nervose motorie ha finalmente permesso ai ricercatori di capire quali sono le sostanze e i fattori di crescita che guidano lo sviluppo in questa direzione. E di verificare che sono proprio queste le sostanze generando moto-neuroni umani in laboratorio. Il prossimo passo è vedere se queste cellule svolgono effettivamente la loro funzione motoria, per ora, negli animali da esperimento.