Dichiarazione di Filomena Gallo, avvocato,
presidente Associazione Amica Cicogna e vice
segretario Associazione Luca Coscioni
Le associazioni “Amica Cicogna”, “Cerco un bimbo”, “L’altra cicogna”, “Un
bambino.it” , Aduc, Tribunale per i diritti del malato e “Associazione Luca
Coscioni”, fin dal 2007 hanno chiesto al ministro della salute e all’Aifa
che il farmaco Meropur, riportasse le giuste avvertenze come previsto per
tutte le gonadotropine da urinari. L’Aifa, costantemente ci aggiorna sulla
valutazione tecnica della problematica poiché il farmaco è immesso in
commercio con procedura di mutuo riconoscimento, ma allo stato attuale
le vicende giudiziarie confermano l’anomala autorizzazione senza giuste
avvertenze, e le evidenze scientifiche fanno emergere che un farmaco che
non è affatto puro è venduto ad un prezzo non giustificato dalla purezza
asserita ma solo da altri requisiti.
Bisogna inoltre tener conto che le linee guida WHO sulla distribuzione nei
tessuti dell’infettività da Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili, è stata
aggiornata nel 2010 con il passaggio delle urine dalla categoria dei tessuti
privi di infettività alla categoria dei tessuti a bassa infettività.
Di fatto però
la direttiva 2004/23/CE e successive direttive applicative, tutte recepite
in Italia con DLGS 191/07 e 16/10, attinenti anche a donatori di materiale
biologico di partenza per la preparazione di farmaci, sono riferite a tessuti
e cellule, incluso sangue periferico, sangue da cordone ombelicale, cellule
staminali da midollo osseo etc, ma non includono le donatrici di urine o il
controllo di ogni campione di urina raccolto.
A questo punto chiediamo al Ministro della Salute Fazio e all’Aifa, di
prendere immediati provvedimenti in riferimento al Meropur, sotto tutti i
profili e di valutare interventi specifici per la sicurezza delle persone che
utilizzano questi farmaci.
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