L’eutanasia un anno dopo il caso Eluana

Francesco P. Casavola

eluL’urgenza di un intervento  legislativo si profilò già  per il caso Welby, e divenne  ancor più pressante, quando  il caso Englaro fu portato  all’autorità giudiziaria e  deciso dopo un laborioso  procedimento. Il clima di  contesa tra poteri, che colorò  la sentenza dei giudici come  un atto di usurpazione  di prerogative legislative, fino  a produrre un conflitto  di attribuzione tra Parlamento  e magistratura dinanzi  alla Corte costituzionale,  parve sollecitare la via  di una legge. La attendiamo  e la auspichiamo ancora,  più che mai. In primo  luogo, perché vicende dolorose  di vite protratte o di  morti differite sono assai  più numerose di quante  non rivelino le cronache, e  destinate a moltiplicarsi in   ragione dei progressi della  biomedicina e dell’uso dei  suoi ritrovati. In secondo  luogo, perché la società  non è attraversata e guidata  da persuasioni univoche dinanzi  al rispetto della vita e  della morte. Da un lato è in  discussione la competenza  e la decisione del medico .

Del resto, non è neppure la prima  volta che De Luca ingaggia  e vince durissime battaglie  interne: quando si ricandidò  a sindaco di Salerno, lo fece  alla testa di una lista civica  contro il centrodestra e il centrosinistra  ufficiale. Poi, dopo  una breve sospensione, riprese  la tessera.  Queste elezioni regionali  stanno mostrando una vasta  gamma di conflitti tra partiti e  leadership territoriali. Ed è soprattutto  al Sud che i conflitti  acquistano valenza politica.  Probabilmente ciò dipende  anche dalla struttura dei consenso  nel Mezzogiorno. Marestano  i farti: il governatore  uscente della Puglia, Nichi Vendola, ha sconfitto il gruppo  dirigente del Pd che sosteneva  Francesco Boccia, per di  più sulla base di una forte motivazione  politica come l`alleanza  con l’Udc; il governatore  uscente della Calabria, Agazio Loiero,  sta ponendo la propria  ricandidatura come pregiudiziale  di ogni trattativa;  per non parlare dei guai del  Pdl, che in Sicilia ha subito lo  schiaffo di Raffaele Lombardo,  che ha scaricato la sua  maggioranza e ora minaccia  addirittura un ribaltone.  

Sulla debolezza dei partiti  sono stati scritti trattati. La crisi  è figlia di una mutata gerarchia  di poteri e di accelerate  dinamiche sociali. A ciò va aggiunto  il presidenzialismo di  fatto che si sta affermando nel  sistema (e che nelle Regioni  assume i caratteri di un presidenzialismo  «assoluto» senza  contrappesi), In questo quadro  i partiti sono ulteriormente  penalizzati. Ma i carismi  personali possono essere anche  un`opportunità oltre che  un limite. II problema è coniugare  l`originalità della leadership  con quel tasso di coesione  necessario ad identificare  coree partito un corpo altri-  menti informe. Il caso di De  Luca si presenta comunque  «irregolare» sotto diversi profili.  Il governatore uscente è Antonio  Bassolino, non lui. Bassolino  ha prima cercato di lasciare  il suo testimone ad una  nuova coalizione di centrosinistra  allargata all’Udc. Poi ha  tentato di rimettere insieme  la sua maggioranza, partendo  dalle forze politiche e non dai  nomi. Ma il potenziale «personale»  di De Luca ha travolto lo  schema e ora tocca al partito  lavorare per rimuovere gli  ostacoli nella coalizione, sperando  di utilizzare al meglio la  capacità del candidato di  «sfondare» nell’elettorato di  centrodestra.  

Ciclicamente si ripropone  la suggestione del Partito del  Sud, i cui vettori sarebbero  proprio i suoi «cacicchi». Ma  a ben guardare i carismi personali  contrastano anche con  questo tipo di aggregazione, a  meno di non pensare alla Lega  Sud come ad una serie di  rivendicazioni territoriali tra  loro giustapposte. Forse toccherebbe  proprio ai governatori  in carica costruire aree di  governo condiviso, «sovra regionale»,  per affrontare alcuni  decisivi dossier del Mezzogiorno  (a partire dalle grandi  opere infrastrutturali). Ma intanto  i carismi personali condizionano  pure le forme della  politica. L’infeudamento del  Pd è il punto dal quale Bersani  è stato costretto a partire. Ieri  spiegava che il processo di  ricostruzione passa dalle decisioni  democratiche assunte  nega organi collegiali.

In Puglia  il Pd ha deciso all`unanimità  per Boccia, perciò oggi  può restare unito a sostegno  di Vendola e domani, se Vendola vincerà,  tentare di riaprire  il dialogo con l’Udc. In Campania  il Pd all`unanimità ha  decisole primarie e ora nessuno  può mettere in discussione  De Lucavisto che gli sfidanti  si sono ritirati. In Calabria  tutto può accettare Bersani  tranne che Loiero dica: o il  candidato sono io o salta tutto.  Naturalmente il giudizio  che conta sarà quello degli  elettori a fine marzo. Ma la  competizione è aperta anche  nei partiti (e l’idea stessa di  partito è un po` da rifondare).

 

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