Ru486, Viale: “ ecco la scheda tecnica. E’ una palla che in Francia ci sono test psicologici. Ma allora si faccia come la Francia!”

 

Dichiarazione di Silvio Viale, ginecologo ed esponente radicale, che più di tutti si è occupato di RU486 e nei confronti del quale è tuttora pendente un procedimento penale per avere concesso dei permessi alle donne ricoverate per RU486, mentre il procedimento penale relativo alla RU486 somministrata in Day Hospital è stato archiviato, come archiviato è stato anche il procedimento penale relativo al Day Hospital all’Ospedale Buzzi di Milano, non essendovi state riscontrate violazioni della 194.

 

 

 
“Quella dei test psicologici è un palla e dimostra solo quanto Guido Rasi sia genuflesso e voglia solo togliere Sacconi dall’imbarazzo. E’ una palla che in Francia si fanno test psicologici per scartare le pazienti. Come in Italia nell’ambito del rapporto medico paziente si decide quale sia il trattamento migliore. Del resto il protocollo dell’ANAES (National Agency for Accreditation and Evaluation in Healthcare) è disponibile in Inglese on-line e chiunque può intervistare i medici francesi, a cominciare dalla prof. Elizabeth Aubeny. Ma se la Francia è un modello, allora si faccia come in Francia dove il governo non interferisce nel rapporto medico paziente. In nessun paese vi è una legislazione diversa per l’aborto chirurgico o l’aborto medico e, quando esiste come in Francia, e favorevole e non penalizzante verso l’aborto medico.”
 
 “Sono scandalizzato di come siano prese per buone le affermazioni di Eugenia Roccella, di cui Sacconi è la cinghia di trasmissione, che sono vecchie, non documentate e solitamente sbagliate sia sotto il profilo medico che sotto quello legale. Su un quotidiano ho letto pure la “balla” che l’aborto dura 4 giorni,senza controbattuta, mentre le donne dopo l’assunzione della Ru486 possono condurre una vita lavorativa e sociale normale, con lo stesso rischio di aborto spontaneo di tutte le donne in gravidanza. Sono scandalizzato da come i giornalisti non abbiano voglia di infornarsi e si limitino speso ad un pigro botta e risposta istintivo. Dubito che molti di loro avranno la pazienza dia andare a leggersi il protocollo dell’ANAES, la Scheda Tecnica dell’EMEA o il protocollo del RCOG.
 
Per questo oggi mi limito a 3 azioni:
 
1)     Al momento opportuno, dopo avere letto la scheda tecnica dell’AIFA, chiederò l’intervento dell’ORDINE DEI MEDICI a tutela della mia professionalità, della mia indipendenza, in scienza e coscienza, e del rapporto esclusivo tra medico e paziente, che sono l’abc della deontologia medica di una medicina liberale. Sia chiaro: la scheda tecnica e il foglietto illustrativo non sono mai prescrizioni obbligatorie, ma possono essere superate sulla base della letteratura e del consenso informato.
 
2)     Il consenso informato, nel quale saranno messe tutte le informazioni che la Roccella vorrà come feci con Sirchia e Storace, non potrà mai essere considerato una forma contrattuale perché è modificabile o revocabile dalla donna in qualunque momento. Come medico, senza scomodare la OBIEZIONE DI COSCIENZA tanto cara alla Roccella, non scoraggerò mai la donna da una pratica o da un comportamento che riterrò corretto. Se Sacconi e Roccella vogliono impormi qualcosa lo devono fare con un DL, devono metterci la faccia davanti all’opinione pubblica, alla propria maggioranza ed alla comunità scientifica.
 
3)     Allego la SCHEDA TECNICA EUROPEA e il FOGLIETTO ILLUSTRATIVO, di modo che i giornalisti possano leggerla ed eventualmente diffonderla. Lo faccio io, da radicale, perché Roccella e & devono considerarlo un documento segreto”