Ru486, Ciacca: “Una vittoria radicale”

Dichiarazione di Tommaso Ciacca*

Le scomuniche del Vaticano e le reazioni minacciose di molti esponenti di governo in merito all’approvazione dell’uso della Ru486 da parte della Agenzia italiana del farmaco, testimoniano ancora una volta il lungo cammino che deve fare nel nostro Paese il riconoscimento della libertà di scelta della persona.

Ad essere attaccata oggi è l’autodeterminazione delle donne e la professionalità dei medici italiani che sulla base delle conoscenze scientifiche ormai accertate da una esperienza clinica ventennale, possono finalmente offrire, anche se con limitazioni,una alternativa farmacologica all’aborto chirurgico nell’ambito della legge 194. Da anni, anche in Umbria, i radicali si sono impegnati su questo fronte contribuendo nell’ottenere un Piano sanitario regionale che già nel 2003 prevedeva l’introduzione dell’aborto farmacologico. Nel 2004 l’ospedale di Spoleto presentò un progetto per l’uso clinico della Ru486 che pur approvato dalla Direzione Generale si arenò in Regione in seguito anche al clima da inquisizione messo in piedi dall’allora governo sulle sperimentazioni in atto all’ospedale S.Anna di Torino.
Dobbiamo ringraziare coloro, a partire da Silvio Viale, Mirella Parachini, tutti i dirigenti di Radicali Italiani e dell’Associazione Luca Coscioni se si è finalmente ottenuto con estremo ritardo un primo risultato in linea con quanto avviene Europa in tema di interruzione di gravidanza consapevole.

*Direzione Nazionale Associazione Coscioni e del Comitato Nazionale di Radicali Italiani