Ru486, Ass. Coscioni: dall’Italia al Nicaragua, i fondamentalisti si accaniscono sul corpo delle donne in nome della vita, ma solo se “nascente”

Dichiarazione di Alessandro Capriccioli e Josè De Falco, membri di giunta dell’Associazione Luca Coscioni.

Mentre in Italia si attende la decisione dell’AIFA sulla pillola RU486, con il fronte del no impegnatissimo a fare di tutto per bloccarne l’adozione con argomenti già noti e di nessun valore scientifico, da Amnesty International arriva la notizia che in Nicaragua, paese nel quale l’aborto è stato proibito in modo assoluto 3 anni fa, si sono moltiplicati i casi di suicidio delle adolescenti che scoprono di essere incinte.
Così il fronte integralista, ormai divenuto transnazionale oltre che trasversale, opera in tutto il mondo in difesa di quella che ci si ostina a definire "tutela della vita", mettendo in atto in realtà un vero e proprio scempio sul corpo delle donne, considerato semplicemente l’incubatrice di una vita che, non appena avrà cessato di essere "nascente" e specialmente se si tratterà della vita di una donna, sarà a sua volta cinicamente dimenticata.