Sì del governo su adozione in Italia del modello di Contrassegno Unificato Disabili Europeo.

Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale eletta nel Pd e co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni

contrassegno disabili ueGrazie al lavoro del consigliere dell’Associazione Luca Coscioni Gustavo Fraticelli, con un ordine del giorno alla Commissione trasporti al testo unificato in materia di sicurezza stradale, ho chiesto al Governo di impegnarsi ai fini dell’effettiva adozione in Italia del modello di per la circolazione e la sosta veicolare previsto dalla Raccomandazione del Consiglio d’ Europa del 4 giugno del 1998 ad emanare idonea norma di rango regolamentare, volta a modificare l’articolo 381, comma 2, del Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada”, adeguando la figura del Contrassegno invalidi”, richiamata nel predetto comma, come “V.4” al modello di Contrassegno disabili Europeo previsto dall’allegato alla Raccomandazione 98/376/CE (GUCE L167/25). L’odg impegna il governo a procedere ad uniformare il contrassegno disabili a livello UE e garantire loro certezza dei diritti di cui al contrassegno medesimo in tutta l’UE. Infatti attualmente in Italia il rilascio e la regolamentazione del contrassegno, essendo demandata ai comuni, dà luogo ad una non uniformità dei contrassegni stessi che espone il disabile ad una non certezza dei propri diritti quando si reca in comuni diversi da quello di propria residenza, ovvero quando è in ambito UE dove si assomma anche un problema di comprensione linguistica del contrassegno stesso. A seguire l’odg accolto. Premesso che: – il Contrassegno Europeo Disabili, previsto dalla Raccomandazione del Consiglio del 4 giugno 1998, non è stato ancora recepito in Italia, perché, recando sul fronte il simbolo internazionale della persone disabile, vale a dire il disegno stilizzato delle persona in carrozzina, nonché la dicitura “disabile”si porrebbe in contrasto con l’art. 74 del Codice della Privacy, che vieta l’ostentazione al pubblico di tali simboli e diciture; – tale Raccomandazione uniforma il contrassegno disabili a livello UE e garantisce loro certezza dei diritti di cui al contrassegno medesimo in tutta l’UE. Infatti attualmente in Italia il rilascio e la regolamentazione del contrassegno, essendo demandata ai comuni, dà luogo ad una non uniformità dei contrassegni stessi che espone il disabile ad una non certezza dei propri diritti quando si reca in comuni diversi da quello di propria residenza, ovvero quando è in ambito UE dove si assomma anche un problema di comprensione linguistica del contrassegno stesso – il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – sollecitato dall’interrogazione a risposta scritta 4/1916 presentata nella seduta di annuncio 107 del 18 dicembre 2008 dalla parlamentare Radicale On. Maria Antonietta Farina Coscioni che chiedeva conto di quali iniziative di carattere normativo si intendevano tempestivamente intraprendere che consentano, da una parte, l’adozione in Italia del contrassegno disabili previsto dalla Raccomandazione 98/376/CE del Consiglio del 4 giugno 1998 e, più in generale, di sanare l’attuale precarietà giuridica che grava sulla disciplina italiana dei permessi disabili – con risposta dell’11 giugno 2009 affermava, che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si è attivato in tal senso presso la IX Commissione della Camera dei deputati e tale disposizione è stata inserita come articolo 38 dell’A.C. 44 e abbinati recanti «Disposizioni in materia di sicurezza stradale» trasferito in sede legislativa presso la IX Commissione trasporti della Camera, che modica la normativa privacy in materia di permesso disabili;. – si dà atto che quanto sopra rappresenta un grande passo in avanti sulla via del recepimento del Contrassegno Europeo Disabili, che, tuttavia, per la sua effettiva operatività in Italia, necessiterebbe di un ulteriore intervento per la modifica del Regolamento attuativo del Codice della Strada che prescrive un differente modello chiamato “Contrassegno Invalidi”, che è poi quello in base al quale i vari Comuni emettono gli attuali permessi. impegna il Governo ai fini dell’effettiva adozione in Italia del modello di Contrassegno Unificato Disabili Europeo per la circolazione e la sosta veicolare previsto dalla Raccomandazione del Consiglio d’ Europa del 4 giugno, ad emanare idonea norma di rango regolamentare, volta a modificare l’articolo 381, comma 2, del Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada”, adeguando la figura del Contrassegno invalidi”, richiamata nel predetto comma, come “V.4” al modello di Contrassegno disabili Europeo previsto dall’allegato alla Raccomandazione 98/376/CE (GUCE L167/25).