Studenti Coscioni: Pillola del giorno dopo/RU486, ancora obiezione di (in)coscienza

(ASCA) – Roma, 17 lug – Va in farmacia munita di ricetta medica per prendere la pillola del giorno dopo, ma il farmacista, Piero Uroda, presidente dell’Associazione Farmacisti Cattolici si rifiuta di darle il farmaco. E’ successo a Fiumicino e l’episodio non ha mancato di destare polemiche.
‘Desta sconcerto – dichiara Annalisa Chirico, segretaria degli Studenti Luca Coscioni – l’ennesimo episodio di interruzione di un servizio pubblico a danno dei cittadini e, in particolare, delle donne . Il diritto all’accesso alla contraccezione di emergenza viene di nuovo calpestato da false obiezioni di (in)coscienza’.
Chirico commenta poi ‘l’articolo apparso oggi sul Corriere di Roma e firmato da Alessandro Capponi, in cui la pillola del giorno dopo viene maldestramente accostata alla RU-486, ingenerando confusione nel lettore mediamente informato. In questo modo si rende due volte un cattivo servizio al cittadino’.
‘E’ necessaria una chiarezza cristallina – spiega – La pillola del giorno dopo e’ cosa diversa dalla RU-486: la prima e’ in grado di prevenire o di ritardare l’ovulazione, ma non ha alcun effetto intercettivo su un eventuale ovulo fecondato. La RU-486 e’ la pillola per l’aborto farmacologico (non chirurgico), che – vale la pena ricordarlo – attende solo il via libera definitivo dell’AIFA per essere commercializzata anche in Italia. Il dott. Uroda dimostra di ignorare la scienza e la legge dato che non esiste nessuna obiezione di coscienza per i farmacisti’.
Gli Studenti Luca Coscioni, che hanno gia’ raccolto oltre 2500 firme per una petizione che chiede l’abolizione dell’obbligo della ricetta medica per la pillola del giorno dopo, sono determinati a continuare nella campagna di sensibilizzazione per una sessualita’ libera.
‘Molto spesso sono proprio le piu’ giovani le vittime della condotta illegale e proibizionista degli ufficiali pubblici – continua Annalisa Chirico – Abbiamo raccolto decine di denunce in tutta Italia per il rifiuto dei medici sedicenti ‘obiettori’ a prescrivere la ricetta. Un ostacolo burocratico che ritarda i tempi di assunzione del farmaco e, di conseguenza, ne riduce l’efficacia. Eppure, mi chiedo, qual e’ la migliore politica antiabortista se non facilitare l’accesso alla contraccezione sessuale?’.
Di diversa opinione l’Associazione Scienza & Vita che esprime ‘incondizionata solidarieta’ al farmacista che ha sollevato obiezione di coscienza per la cosiddetta pillola del giorno dopo. Infatti, cosi’ come riportato nello stesso foglietto illustrativo accluso alla confezione, l’azione svolta dalla sostanza chimica, tra l’altro, impedisce l’impianto in utero dell’embrione’.
‘La nostra solidarieta’ – proseguono i presidenti Bruno Dallapiccola e Lucio Romano – va a tutti i farmacisti, credenti e non credenti, che intendono tutelare il fondamentale diritto alla vita del concepito’.
La pillola del giorno dopo, conclude Scienza & Vita, ‘non e’ un farmaco ‘curativo’ ne’ ‘salvavita’, quindi deve essere assicurata al farmacista l’obiezione o l’opzione di coscienza nel pieno riconoscimento delle fondamentali norme costituzionali di garanzia’.