Legge contro il testamento biologico: per fermarla occorre una grande mobilitazione popolare e politica

Lettera aperta ai segretari di partito da parte di Marco Cappato e Rocco Berardo*

Lettera aperta alla cortese attenzione di:
Stefano De Luca (segretario nazionale del Partito Liberale Italiano), Antonio Di Pietro (presidente IdV), Claudio Fava (coordinatore nazionale di Sinistra Democratica), Paolo Ferrero (segretario di Rifondazione Comunista), Grazia Francescato (portavoce dei Verdi), Dario Franceschini (segretario Pd), Riccardo Nencini (segretario nazionale del Partito Socialista), Francesco Nucara (segretario nazionale Partito Repubblicano Italiano), Luciana Sbarbati (segretario nazionale Movimento Repubblicani Europei), Nichi Vendola (Presidente Regione Puglia)

Cari,
La Camera dei Deputati ha avviato la discussione sul Disegno di legge Calabrò contro il testamento biologico, cioè contro il diritto di ciascuno alla libertà di scegliere sulle proprie cure e sulla loro sospensione. Tutti i sondaggi confermano che i cittadini italiani sono all’80-85% favorevoli al testamento biologico, e dunque contrari alla sua negazione.

Se ciò non ha impedito l’approvazione al Senato del testo Calabrò non è spiegabile soltanto con le condizioni di non-democrazia nelle quali versa – per la verità da decenni – il nostro Paese, ma anche per l’incapacità delle opposizioni di esprimere finora qualcosa di più di mere “posizioni”, più o meno critiche. La legge contro il testamento biologico può essere fermata soltanto se si organizza una mobilitazione in grado di raggiungere e coinvolgere quella stragrande maggioranza di cittadini italiani che sono dalla parte di Piero Welby, di Giovanni Nuvoli, di Eluana e Beppino Englaro.
Come Associazione Luca Coscioni abbiamo individuato uno strumento fondamentale per ostacolare concretamente, a partire dalle realtà locali e in particolare dagli 8.000 comuni d’Italia, sia l’approvazione che gli effetti deleteri di una legge sul modello di quella passata al Senato. Per farlo è fondamentale l’intervento dei vostri dirigenti e militanti, in particolare degli amministratori locali.
Infatti, tutti i cittadini italiani hanno (già) diritto a predisporre il proprio testamento biologico. E tutti hanno (ancora) diritto a includere la eventualità della rinuncia dell’alimentazione e idratazione artificiale. È questa la situazione a seguito delle sentenze della magistratura sul caso Englaro.
Per ora sono una decina i comuni che hanno deliberato l’istituzione di un registro del testamento biologico, già operativo per oltre 2 milioni di cittadini romani e per il comune di Pisa. I testamenti dei cittadini sono accolti anche a Rimini, Lecco e Massa, mentre in altri comuni come Genova sono state presentate o preannunciate proposte nel consiglio comunale; in 8 municipalità – tra le quali Torino, oltre alla stessa Roma – sono state raccolte le firme per proposte di delibere di iniziativa popolare comunale. Ad Avellino stiamo già raccogliendo firme per la convocazione di referendum comunali, e in decine di comuni si stanno raccogliendo sottoscrizioni su petizioni comunali.
Il valore di queste iniziative è straordinario: si responsabilizza l’amministrazione pubblica nella ricezione e validazione gratuita dei biotestamenti al livello più vicino al cittadino; si manda un messaggio molto chiaro ai Parlamentari che lavorano per l’abrogazione di questo diritto; ci si cautela, nel caso di approvazione della legge proibizionista, con la realizzazione di un atto che potrà servire anche ad impugnare l’eventuale nuove legge davanti alla Corte costituzionale.
Con questi obiettivi, abbiamo deciso di promuovere (in collaborazione con tutte le organizzazioni interessate, come ad esempio gli “Amici di Eleonora”, e con il Movimento politico Radicali italiani) la campagna “Il Testamento biologico nel tuo Comune”, a sostengo di tutte le proposte –referendarie, di iniziativa popolare o di consiglieri comunali” – per rendere più semplice per tutti l’affermazione concreta del diritto a predisporre le dichiarazioni anticipate di trattamento.
Chiediamo perciò a ciascuno di voi l’adesione del vostro partito, che dovrebbe consistere in un invito ai Sindaci, consiglieri comunali e amministratori locali a mettersi a disposizione per la raccolta e l’autentica delle firme sulle proposte di iniziativa popolare comunale o per la presentazione di delibere in consiglio comunale e nelle giunte, come già sta accadendo nelle realtà sopra menzionate.
Ti ringraziamo per l’attenzione e restiamo in attesa di un tuo urgente riscontro.
Marco Cappato – Rocco Berardo
Segretario – Tesoriere

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*rispettivamente segretario e tesoriere dell’Associazione Coscioni