Il giorno 4 maggio 2009, la Cellula Coscioni di Napoli ha partecipato all’incontro-dibattito "Testamento biologico e rifiuto delle cure" tenutosi presso il Circolo Ufficiali di Napoli. All’incontro, organizzato dal Lions Club Napoli Capodimonte, era presente il senatore Raffaele Calabrò, relatore dell’omonimo disegno di legge sul testamento biologico. Di seguito il simpatico resoconto della partecipazione della Cellula, redatto dall’avv. Armida Mancino e già pubblicato in FB come pezzo d’accompagnamento al video.
La Cellula di Napoli a colloquio con il senatore Calabrò
Si è tenuto il 4 Maggio, presso il Circolo degli Ufficiali di Piazza Plebiscito, in Napoli, un incontro sul tema del Testamento biologico. Un parterre d’eccezione ha accompagnato l’evento: alcuni fra i più illustri giuristi partenopei (a titolo solo esemplificativo citiamo l’avv. Militerni e l’Avv. De Tilla), specialisti di altre discipline, il sen. Calabrò e …la cellula di Napoli dell’Associazione luca Coscioni. Ingresso discreto e quasi in sordina di cinque coscioniani che, appena cominciato il dibattito, hanno “svelato” bandiere e stelle gialle fra l’apparente indifferenza dei compassati aderenti al club. Proprio il senatore Calabrò, in apertura del proprio intervento, ha “notato” la nostra presenza in sala, anche perché, pur con la dovuta circospezione, dato il luogo e il tipo di evento, abbiamo provveduto a sventolare i nostri drappi proprio quando il senatore ha avuto la parola. Terminati gli interventi dei relatori, è stato aperto il dibattito e, con un po’ di incoraggiamento da parte nostra, il senatore non si è sottratto al contraddittorio.
All’attenzione del senatore e della sala sono state poste, nel brevissimo spazio concessoci, alcune considerazioni: la prima, relativa al diritto alle cure, ed alla salute, che, secondo noi, nel DDL licenziato al Senato, viene confuso e sovrapposto col dovere alla cura ed alla salute; la secondo relativa alla definizione di alimentazione ed idratazione che, per noi, e per la comunità scientifica, nonché secondo le definizioni del codice deontologico medico, costituiscono sostegno terapeutico e non semplicemente vitale; la terza, relativa a quella che ci è sempre parsa una bizzarria all’italiana che caratterizza l’agire del legislatore dell’ultimo periodo, e cioè l’accanimento dimostrato verso i malati incoscienti, a discapito dei grandi malati coscienti che sono abbandonati nelle sale di rianimazione senza alcun conforto.
Cosa avrà risposto il Senatore? Guardate il filmato e lo scoprirete!
La cellula di Napoli si congeda, per il momento, con un pizzico di autocelebrazione (e di speranza): le tante strette di mano ed i complimenti ricevuti a fine dibattito rendono l’idea di quanto le persone comuni, normali, come noi, abbiano le idee chiare su cosa vogliono dalla legge sul testamento biologico: semplicemente, la libertà di scelta e di autodeterminazione.
Al prossimo blitz!