Incontro sul testamento biologico: dopo le parole ora servono i fatti

Molto partecipata l’inziativa sul testamento biologico organizzatta ieri, 20 febbraio, dalla Cellula Coscioni di Venezia e dal Circolo Partito Democratico di Venezia-Campalto. Il tavolo con Mina Welby e rappresentanti del Pd, allestito in piazza Ferretto per raccogliere adesioni alla petizione dell’associazione Luca Coscioni, e all’appello del Sen.Iganzio Marino, ha visto un continuo afflusso di persone nonostante fosse il primo pomeriggio di una giornata lavorativa. In poco più di un’ora si sono raccolte ben ottanta sottoscrizioni.
Ugualmente partecipato l’incontro pubblico tenutosi nel tardo pomeriggio con Mina Welby della Direzione Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, la Sen. Fiorenza Bassoli e  l’On.Delia Murer del Pd, e di Franco Fois membro della Cellula Coscioni di Venezia e dell’Associazione VenetoRadicale. Davanti ad un pubblico attento e partecipe, si è fatto il punto sull’iter parlmentare del DDL sul testamento biologico. Unanime il giudizio negativo del provvedimento della maggioranza che ha appena ottenuto il via libera della commissione sanità del Senato. Mina Welby ha lanciato una forte e appassionata  denuncia nei confronti di una proposta legge lesiva delle libertà individuali, del principio di autodeterminazione, antiscentifica e che sferra un attacco al principio della laicità dello stato attraverso l’inserimento di norme palesemente confessionali. Ha inoltre segnalato come non sia ulteriormente rinviabile un serio dibattito sull’eutanasia, anche per evitare che rimanga un fenomeno relegato nella clandestinità.
Le parlamentari del Pd hanno entrambe manifestato la ferma intenzione di impegnarsi in aula affinche il DDL Calabrò venga profondamente modificato, al tempo stesso hanno evidenziato come la loro azione sarà difficile visto i "numeri" e proprio per questo auspicano una forte mobiltiazione  dell’opinione pubblica per far crescere un fronte popolare di contrasto a questa legge.
C’è da augurarsi che i vertici del Pd sappiano mantenere questi impegni, che sappiano dare corpo alle aspettative della loro base che anche attraverso l’organizzazione di questo incontro, assieme all’associazione Coscioni, sono chiramente espresse e vanno nella direzione di chiedere una legge sul testamento biologico che rispetti pienamente le volontà individuali.
Le occasioni per dare corpo a questo impegno di certo non mancano e si possono trovare anche al di fuori delle aule parlamentari, una è in Veneto e ha il nome di Paolo Ravasin. Proprio per questo alle parlamentari del Pd è stato consegnato un dvd con il dossier su Paolo Ravasin, malato di SLA che ha dichiarato in modo formale e consapevole di non volere nessuna forma di nutrizione artifciale e che, se dovesse passare la legge Calabrò, vedrebbe questa sua volontà negata per essere condannato ad una tortura di stato.
Ora tutti sono attesi alla prova dei fatti.