Englaro, Cappato: “I ‘Lefebvriani’ della politica sanno di poter contare sui propri ‘Papi'”

Dichiarazioni di Marco Cappato*

Sono tornati. Con le loro bottigliette d’acqua, coreografico insulto alla verità di Eluana, della sua condizione di coma permanente mantenuto per 18 anni con tutti gli ausili artificiali e invasivi che ne straziano il corpo, sono tornati gli ultras della "morte naturale".

Quello però che davvero spaventa – e non per Beppino Englaro, ma per il futuro di questo nostro Paese – non sono loro, ma il circo televisivo scatenato per consentire ai "Lefebvriani" della politica italiana e vaticana di continuare a fare fino all’ultimo i parassiti del dramma della famiglia Englaro.

I vari Sacconi, Roccella, Binetti, Bertolini, Quagliariello, Gasparri e gli altri sanno di poter osare le azioni e affermazioni più empie ed estreme, come chiamare "cibo e acqua" il trattamento inflitto contro la volontà di Eluana, definire "assassinio" la fine di una tortura, chiamare "eversivo" un giudice che chiede l’applicazione di una sentenza, invocare i "diritti dei disabili" per negare i diritti costituzionali a una persona non più capace di intendere e di volere, minacciare con ministeriale violenza una struttura sanitaria. Proprio come i Lefebvriani riammessi da Ratzinger, anche i "Lefebvriani" della politica sanno di poter contare sui propri piccoli "Papi", i quali hanno soprattutto la preoccupazione di tenerseli stretti dentro le rispettive "Chiese", dentro i partiti senza democrazia.

eurodeputato radicale e segretario dell’Associazione Luca Coscioni