Diritti Umani, Cappato (Radicali): Il Parlamento europeo approva le proposte radicali su norme di fine vita, testamento biologico e per i diritti di LGBT, prostituzione e consumatori di droghe.

Il Parlamento europeo ha approvato oggi con 401 voti favorevoli e 220 contrari la relazione di Giusto Catania sui diritti umani nell’UE per gli anni 2004-2008 chiedendo una nuova stagione di diritti civili in Europa. Nel testo finale adottato dal Parlamento sono contenute tutte le proposte avanzate dai Radicali del gruppo ALDE che chiedono riforme liberali sulle politiche sulle droghe, sulle scelte di fine vita, sulla prostituzione, sulla protezione dei diritti di lesbiche, gay, bisex e transessuali (mutuo riconoscimento tra Stati e adozione di leggi sulle unioni civili e matrimoni gay, politiche antidiscriminazione, asilo politico per le persone LGBT), sulla giustizia.

Marco Cappato ha dichiarato:
«Vogliamo che si apra un dibattito sull’eutanasia, chiedendo agli Stati membri di garantire ai propri cittadini il diritto alla dignità nel fine della vita. Chiediamo anche agli Stati membri di non criminalizzare i cittadini che fanno uso di sostanze stupefacenti e di impegnarsi contro lo sfruttamento dei lavoratori del sesso da parte delle organizzazioni criminali.
Le libertà civili sono la nuova frontiera dei diritti umani. Abbiamo ora bisogno di un organismo europeo che garantisca il rispetto dei diritti umani, in modo che questi diritti siano assicurati in tutti gli Stati membri». La relazione approvata sostiene a grande maggioranza (591 voti favorevoli) l’iniziativa francese alle Nazioni unite, appoggiata da tutti gli Stati membri, per la depenalizzazione universale dell’omosessualità e condanna le affermazioni discriminatorie di esponenti politici, sociali e religiosi estremisti contro gli omosessuali che alimentino l’odio e la violenza.

 

Paragrafi emendamenti del gruppo ALDE adottati oggi insieme alla relazione Catania sui diritti umani nella UE:
5. sottolinea che l’articolo 7 del trattato UE prevede una procedura comunitaria per accertare che nell’Unione non si compiano violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani e delle libertà fondamentali, ma che tale procedura non è mai stata applicata nonostante le violazioni che si verificano negli Stati membri, come dimostrano le sentenze della Corte europea per i diritti dell’uomo; chiede alle istituzioni dell’Unione di predisporre un meccanismo di controllo e una serie di criteri oggettivi per l’applicazione dell’articolo 7 del trattato UE;
Art 29. esprime preoccupazione per l’elevato numero di violazioni della CEDU in cui sono coinvolti gli Stati membri e sollecita questi ultimi a dare applicazione alle relative sentenze e ad affrontare le carenze strutturali e le violazioni sistematiche dei diritti umani avviando le riforme necessarie;
149. invita gli Stati membri e l’Unione europea a garantire che le persone che fanno abuso di narcotici abbiano pieno accesso ai servizi sanitari specializzati e ai trattamenti alternativi, senza essere trattati da criminali soltanto a causa del consumo personale di sostanze illecite;
155. chiede agli Stati membri di rivedere la legislazione nazionale in modo da garantire che i lavoratori del sesso, a prescindere dalla loro situazione giuridica, non siano sfruttati da organizzazioni criminali, che siano garantiti loro i diritti fondamentali e che possano avere accesso agli opportuni servizi sociosanitari;
166. chiede agli Stati membri che non l’abbiano ancora fatto di varare una legislazione sul testamento biologico, per garantire quanto disposto dall’articolo 9 della Convenzione di Oviedo sui diritti dell’uomo e la biomedicina, secondo cui "sono tenuti in considerazione i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà", e assicurare il diritto alla dignità alla fine della vita;
72. ritiene che le affermazioni discriminatorie di esponenti politici, sociali e religiosi estremisti contro gli omosessuali alimentino l’odio e la violenza e chiede una loro condanna da parte degli organi dirigenti competenti;
72 bis. A questo proposito sottoscrive sentitamente l’iniziativa francese, appoggiata da tutti gli Stati membri, per la depenalizzazione universale dell’omosessualità, poiché in 91 paesi l’omosessualità costituisce ancora reato penale, e in taluni casi addirittura passibile di pena capitale.