Legge 194. Basilicata: Prove tecniche di grande centro con annessa convocazione di crociata e caccia alle streghe.

Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani, Consigliere Associazione Coscioni e Coordinatore regionale RNP

Leggendo il comunicato delle cosiddette forze di centro lucane, c’è da temere, al più presto, la Convocazione di una Crociata, se non addirittura una vera e propria caccia alle streghe. I vari Giuliano, Rosa, Manfredelli, Di Lascio, De Stefano e Schettino, sembrano aver indossato i panni di difensori del santo sepolcro, o forse quelli del Ku-Klux-Klan. Ma a differenza dei buontemponi incappucciati, il nemico non è lo “sporco negro”, ma il non meno “sporco radicale”.

Che dire?! Lor signori hanno finalmente gettato la maschera e rivelato il loro obiettivo: l’ancor più sistematica e capillare occupazione di ogni interstizio degli ospedali e consultori lucani, allo scopo di torturare le donne, puntando tutto sul senso di colpa, anche perché, da tempo, sono stati aboliti la tortura fisica e il rogo. Dopo l’amena lettura regalatami da lor signori, non mi resta che ribadire che la Convenzione San Carlo-Cav viola la legge e il diritto alla Privacy. Voglio, inoltre, nuovamente citare l’inapplicato articolo 15 della legge 194/78: “Le regioni, d’intesa con le università e con gli enti ospedalieri, promuovono l’aggiornamento del personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sui problemi della procreazione cosciente e responsabile, sui metodi anticoncezionali, sul decorso della gravidanza, sul parto e sull’uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione della gravidanza…Al fine di garantire quanto disposto dagli articoli 2 e 5, le regioni redigono un programma annuale d’aggiornamento e di informazione sulla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali esistenti nel territorio regionale.” Noi difendiamo il diritto della donna alla libera scelta. Noi lottiamo per avere più informazione sessuale e contraccettiva. Noi vogliamo consultori e ospedali pubblici non occupati da organizzazioni, che hanno quale obiettivo statutario l’abolizione della legge 194, e sono finanche contrari all’utilizzo dei più diffusi metodi anticoncezionali. Vorrei informare i signori crociati del fatto che anche la “Cattolica Basilicata” è, con ogni probabilità, assai più laica e tollerante di certi suoi rappresentanti. E di certo riesce a distinguere tra il ruolo dello Stato e quello delle Chiese. Vorrei sottolineare ai nostri amici, che, nel lungo elenco di luoghi in cui vorrebbero inserire un rappresentante del Cav, hanno omesso di indicare le private abitazioni di ogni donna della Basilicata. Intanto, occorre dire grazie ad Emilia Simonetti per aver rotto l’insopportabile silenzio, che attanaglia la quasi totalità della sinistra lucana.
Da Basilicatanet, 16 Gennaio
(RI) LEGGE 194, INIZIATIVA DI CONSIGLIERI PROVINCIALI UDC, UDEUR, FI, MARGHERITA, AN, LUCANIA VIVA
Nella premessa all’iniziativa dei Consiglieri Provinciali della Provincia di Potenza dell’Udc, Udeur, Fi, Margherita, An, Lucania Viva che ispirano la propria azione politica alla Dottrina Sociale della Chiesa, si evidenzia, in un comunicato stampa che “la legge 194 prevede ogni tentativo utile per dissuadere le donne dalla pratica d’interruzione volontaria della gravidanza. Dopo l’entrata in vigore della 194, in Italia sono nate tante associazioni di volontariato per incoraggiare forme d’aiuto alternative all’aborto. La consulenza e l’apporto dei volontari vengono però poco valorizzati all’interno delle strutture sanitarie pubbliche. Spesso viene taciuta perfino la loro esistenza. Per questo è necessario regolamentare con una legge regionale il diritto della gestante ad un’informazione adeguata sulla pratica dell’aborto e sulle alternative possibili. Se in passato ci fosse stata questa attenzione, oggi ne gioverebbero tante mamme che dopo lo shock dell’intervento vivono con forti sensi di colpa. Non solo. C’è soprattutto la consapevolezza che molti bambini sarebbero stati salvati. A maggior ragione oggi – affermano i Consiglieri Provinciali Vincenzo Giuliano (UDC), Michele De Stefano (UDEUR), Giuseppe Schettino (FI), Vito Di Lascio (Margherita, Gianni Rosa (AN) e Nicola Manfredelli (Lucania Viva) – dopo le farneticanti iniziative dei radicali contro i Cav, urge, nella cattolica Basilicata, una legge regionale che dia ai volontari dei movimenti e delle associazioni per la vita, la possibilità di espletare il loro servizio di divulgazione e informazione nei consultori familiari, nei reparti di ginecologia e ostetricia, nelle sale d’aspetto e negli atri ospedalieri. A tal riguardo il comitato tecnico incontrerà i Capigruppo Regionali dei rispettivi Consiglieri Provinciali il giorno 25 alle ore 11, presso la Provincia di Potenza, per consegnare la bozza di legge in questione”.