L’Associazione Amica Cicogna accoglie con favore la notizia dell’utilizzo della diagnosi genetica di preimpianto per evitare la trasmissione di un cancro maligno della retina. È successo in Inghilterra. I futuri genitori hanno fatto ricorso alla fecondazione extracorporea e i medici dell’University College Hospital di Londra hanno analizzato gli embrioni prodotti. Sono stati poi impiantati soltanto quelli privi del gene responsabile al 90% dello sviluppo di una forma ereditaria di cancro all’occhio, il retinoblastoma. La futura mamma è felice di sapere che il nascituro non svilupperà la malattia che ha gravemente compromesso la sua vista. Tutto questo in Italia non sarebbe possibile: perché la legge 40 vieta l’accesso alle tecniche procreative se non si è sterili; perché vieta il ricorso alla diagnosi genetica di preimpianto. Amica Cicogna si augura che quanto è accaduto in Inghilterra possa accadere anche in Italia; che l’intollerabile e ingiustificabile esclusione dei non sterili dalle tecniche riproduttive abbia fine; che si permetta alle famiglie di ricorrere alle tecniche mediche disponibili per migliorare la vita dei nascituri. Dichiarazione di Filomena Gallo, Presidente di Amica Cicogna, Chiara Lalli, responsabile di ‘Bioetica e filosofia’ per Amica Cicogna : Abbiamo lavorato ad una proposta di legge a modifica della legge 40 che è stata presentata a prima firma dell’On. Marco Cappato, speriamo che presto venga calendarizzata. Ci aspettiamo dal nuovo Governo, in tempi brevi, una modifica della Legge 40/04 a beneficio di tutti coloro che debbono ingiustamente essere esclusi da tecniche sanitarie che rispondano al principio della buona pratica medica e alla tutela della Salute (art. 32 Costituzione Italiana) e rispettino il principio di uguaglianza (art. 3 Costituzione Italiana). La legge in Italia non vieta la fecondazione in vitro, ma vieta le tecniche di indagine di preimpianto e vieta l’accesso alle tecniche a tutti coloro che sono affetti da gravi malattie (patologie genetiche e virali), e che non hanno la “fortuna di essere anche sterili”. Queste persone non potranno mai avere dei figli non condannati alle sofferenze a cui loro sono sottoposti. Alle coppie italiane è negato anche il diritto di scelta.
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