Eutanasia: Associazione Coscioni chiede a Prodi un pronunciamento chiaro e netto

Giulia Simi, membro di giunta dell’Associazione Luca Coscioni

Il 16 ottobre si sono chiusi i lavori della 7a conferenza europea delle Associazioni della Federazione per il diritto ad una morte dignitosa a cui ha partecipato l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
L’assemblea delle associazioni ha eletto il suo nuovo presidente di “Right to die –Europe” nella persona della signora Elke M. Baezner Sailer di Exit-Swisse romade, Genéve e ha deciso che l’8a conferenza europea si terrà in Danimarca nel 2007.

Significativa è stata la presentazione delle situazioni ed esperienze nei vari paesi, in particolare è stato toccante la proiezione del film che racconta in diretta la storia di alcuni malati decisi a valersi del suicidio assistito in Svizzera. Il film descrive le procedure burocratiche per il suicidio assistito, che in Svizzera è depenalizzato, e mostra il sostegno e l’aiuto dei volontari dell’associazioni nell’accompagnare il malato verso il “grande viaggio” da lui scelto sia nel giorno, nell’ora e nel minuto.
E’ stato di nuovo ribadito l’impossibilità per i cittadini stranieri di valersi delle strutture belghe, olandesi e svizzere.
Inoltre è stato sottolineato l’importanza di scambi tra realtà più avanzate e altre meno e la necessità di fare pressioni sui governi di quei paesi come l’Italia in cui non esiste alcuna forma di eutanasia legale perché affrontino un dibattito non superficiale dato anche un’opinione pubblica favorevole.

L’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica insieme a Exit-Italia ha deciso di chiedere alla Federazione dell’Ordine dei medici un’inchiesta approfondita, come quella che nel 1991, in Olanda, diede luogo alla prima normativa, per fare chiarezza sul cosiddetto fenomeno che in molti chiamano “eutanasia strisciante” , un tipo di eutanasia “silenziosa” praticata anche negli ospedali italiani.

L’associazione Luca Coscioni a questo riguardo rivolge un appello a tutte le forze politiche e in particolare a Prodi perché inseriscono nel programma elettorale la legalizzazione dell’eutanasia aprendo un dibattito sul testamento biologico e sulla necessità che i medici rispettino le volontà dei pazienti qualsiasi esse siano.