Piattaforma digitale, l’Associazione Luca Coscioni scrive a Meloni

Lettera piattaforma digitale Meloni

L’Associazione Luca Coscioni e Eumans hanno scritto oggi alla Presidente del Consiglio per consegnarle l’appello sottoscritto da oltre 47.000 persone che chiede l’immediata attivazione della piattaforma digitale prevista dalla legge per la raccolta delle firme online per referendum e proposte di legge d’iniziativa popolare e l’ampliamento della stessa alla presentazione di liste elettorali.

“Il 2 luglio scorso” si legge nella lettera, “il Ministro Nordio ha dichiarato che i rilievi del garante della privacy sono stati affrontati con successo” anticipando che “dopo le ‘prove tecniche’ della Corte di Cassazione, a metà luglio un decreto della Presidente del Consiglio farà pubblicare la piattaforma”.

L’Appello pubblico dell’Associazione Luca Coscioni e del movimento pan-europeo Eumans ricorda poi che “la legge che crea la piattaforma pubblica è del 2020, gli ultimi due governi non hanno rispettato l’obbligo di farla entrare in funzione continuando a frapporre ostacoli al pieno godimento dei diritti civili in Italia. La piattaforma renderebbe finalmente gratuita, e non più a carico dei comitati promotori, la possibilità di attivare iniziative di democrazia diretta grazie alle sottoscrizioni online” chiedendo di allargarne “le funzioni alla presentazione di liste elettorali”.

“Alla vigilia della stesura del testo del Decreto” scrivono Marco Gentili, Lorenzo Mineo e Marco Cappato “portiamo alla sua attenzione un ulteriore aggiornamento ‘tecnico’ [la possibilità di presentare liste elettorali] indispensabile per riportare l’Italia nella legalità internazionale dopo che la decisione del Comitato Diritti Umani dell’Onu, nel caso Staderini-De Lucia vs Italy, ha condannato nel 2019 il nostro Paese poiché che la legge del 1970 sulla raccolta firme frappone ‘irragionevoli ostacoli’ all’esercizio del diritto di iniziativa referendaria”. 

“Il ricorso sull’impossibilità delle sottoscrizione online per le liste, presentato l’anno scorso da Carlo Gentili al Tribunale di Civitavecchia” concludono i tre “in autunno sarà davanti alla Corte Costituzionale: un motivo di più per sanare la questione già nel decreto della Presidente del Consiglio”.