Il piano anti-Fentanyl di Mantovano non tiene conto dei vasi comunicanti del narcotraffico

Piano anti fentanil

Il 12 marzo, il Governo ha lanciato “Il piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici” alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e l Ministri Schillaci, Valditara e Abodi. È bastato un unico sequestro a Piacenza del potente oppiaceo non destinato al mercato sanitario per far scattare l’allerta nazionale, un’allerta che per ora non ha registrato alcuna overdose per Fentanyl.

Il piano non prevede, almeno per ora, nuovi reati o indurimenti di pene, ma aver incluso nelle tabelle sostanze (i cosiddetti precursori) sotto strettissimo controllo internazionale che necessarie per la produzione di medicine potrebbe creare difficoltà per la loro importazione aggravando la burocrazia nella richiesta di permessi. La maggioranza del Fentanyl, legale o illegale, prodotto nel mondo proviene dalla Cina nella conferenza stampa Mantovano ha annunciato che l’Italia aderisce alle richieste degli Stati uniti di maggiori controlli sugli oppioidi anticipando che il tema sarà al centro della sua partecipazione alla sessione di marzo della Commissione droghe dell’Onu (CND).

Alla vigilia della CND la Giunta internazionale sugli stupefacenti, l’organo che monitora l’applicazione delle Convenzioni, ha pubblicato il suo rapporto annuale in cui, tra le varie cose, si lancia l’allarme traffico di “nuove sostanze” via internet. Uno dei motivi di questa nuova invasione, in particolare di nuovi oppioidi, sarebbe legata al fatto che il bando all’oppio imposto dai talebani in Afghanistan per ora tiene. Il fentanyl un potentissimo analgesico utilizzato diffusamente negli ospedali è diventato sorvegliato speciale da quando negli USA concorre alle overdosi di oltre 70.000 persone l’anno, malgrado ciò se la sua presenza non è diminuita mentre la scarsità dell’eroina afgana ha aperto la strada a nuove sostanze come l’N-desetil isotonitazene.  Si tratta di un nuovo oppioide sintetico che presenta somiglianze strutturali con l’isotonitazene e con gli analoghi del nitazene recentemente emersi come sostituti del Fentanyl.

L’N-desetil isotonitazene è diverso nella struttura chimica dal Fentanil, l’oppioide sintetico più comunemente incontrato, questa sottoclasse di nuovi oppioidi sta proliferando sulla scia della programmazione degli analoghi del Fentanil. Nel dicembre 2022, l’N-desetil isotonitazene è stato segnalato per la prima volta da NPS Discovery (Florida), tuttavia, le prime identificazioni sono state osservate già nel settembre 2022. Ad oggi, sette campioni di materiale farmaceutico (polveri “droga”) raccolti dalla fornitura di farmaci di Filadelfia sono risultati positivi per N-desetil isotonitazene. La tossicità dell’N-desetil isotonitazene non è stata esaminata o segnalata, ma la recente associazione con overdose tra le persone che fanno uso di droghe porta i professionisti a credere che questo oppioide sintetico abbia il potenziale di causare danni e sia di grande preoccupazione per la salute pubblica.

A fronte di un contenutissimo numero di overdosi in Italia, Mantovano, piuttosto che affrontare i danni dell’uso problematico degli stupefacenti proibiti promuovendo antidoti efficaci, ha incentrato le sue parole sui “rischi potenziali”. Nel 2023 nell’Unione europea, dove vivono quasi mezzo miliardi di persone, si sono registrate 107 overdosi per Fentanyl, una novità da tenere sotto controllo ma niente rispetto alle 70.000 degli USA, eppure il rischio potenziale ha fatto lanciare un “piano nazionale”. 

Un Governo che ritiene le cure palliative LA alternativa al suicidio assistito lancia il piano anti-Fentanyl dovrebbe parallelamente investire nel rendere disponibili la morfine, e il Fentanyl legale, in modo omogeneo in tutto il Paese per essere conseguente alla propria propaganda. Allo stesso tempo occorre prevedere presto un piano nazionale sulla riduzione del danno per garantire l’accesso al naloxone (Narcan) il più potente ed efficace antidoto alle overdosi – una misura di riduzione del danno prevista da anni come livello di assistenza essenziale ma mai debitamente finanziato.