Misure per contrastare il declino di integrità della Ricerca Scientifica

Ha fatto notizia l’indagine de Il Manifesto sulle presunte manipolazioni riscontrate in diverse pubblicazioni scientifiche a firma dell’attuale Ministro della Salute, Orazio Schillaci. È solo l’ultimo di una serie crescente di problemi di integrità della Ricerca Scientifica che viene alla luce e rappresenta probabilmente solo la punta di un iceberg.

Dobbiamo interrogarci su quali possibili misure possano essere adottate per attenuare questo declino che, è bene sottolinearlo, non riguarda solo la Ricerca italiana.

La competizione è una brutta bestia da tenere sotto controllo e può invogliare a prendere scorciatoie, come mostra il fenomeno del “doping” nello Sport. Quest’ultimo viene contrastato con controlli ematochimici a campione sugli atleti in gara e qualcosa di simile dovrebbe avvenire nella Ricerca Scientifica.

Una possibilità è che ogni istituzione di Ricerca si doti di un Ufficio per il Controllo di Qualità della Ricerca Scientifica (UCQRS) dedicato al controllo a campione (sorteggio) dei manoscritti scientifici prodotti presso l’istituzione, prima della sottomissione alla rivista (sul tipo di quella descritta all’art. 6 della proposta di legge qui allegata e mai arrivata in Parlamento).

L’Ufficio avrà i mezzi per coinvolgere valutatori (peer reviewers) esperti nel campo specifico della Ricerca analizzata e periti informatici in grado di verificare la presenza di eventuali manipolazioni di immagine o di altro tipo.

Solo superato questo controllo “antidoping” iniziale, l’articolo sorteggiato potrà essere sottomesso alla rivista.

E’ anche possibile prevedere appositi “audit” per il controllo di qualità della produzione scientifica pregressa di uno specifico laboratorio di Ricerca dell’istituzione (per quanto riguarda il campo della BioMedicina, in modo simile al controllo di qualità già in essere nei reparti clinici per le attività assistenziali sui malati).

I molti casi di frode scientifica pubblicati sulle riviste più prestigiose e rimasti in ombra per anni a creare rallentamenti e disinformazione nel processo scientifico (fino a quando qualche giornalista curioso non li abbia messi in luce), indicano infatti che i comitati editoriali delle riviste non riescono in molti casi ad intercettare  le manipolazioni scientifiche presenti nei manoscritti ed un controllo  aggiuntivo, seppure a campione, deve avere luogo già a livello di istituzione di Ricerca locale.

Ma al semaforo ci si dovrebbe arrestare sul rosso non solo per timore di prendere una multa, bensì soprattutto per evitare un incidente e fare danni. Ed ecco quindi che è grandemente necessaria una capillare ed intensa attività formativa e preventiva (oggi quasi del tutto assente nei laboratori) rivolta ai Ricercatori, a tutti gli stadi di carriera ma soprattutto a quelli con maggiori responsabilità direttive, per ribadire che arrivare primi e vincere è importante, ma farlo onestamente lo è ancora di più.