In Germania un nuovo inizio per la cannabis, ma non chiamiamola legalizzazione

Il 16 agosto il governo tedesco ha approvato il progetto di legge per una nuova regolamentazione della coltivazione e del consumo adulto di cannabis in Germania. La proposta passa ora al vaglio del Bundestag (camera) e del Bundesrat (camera alta), se tutto dovesse esser confermato la versione finale della legge dovrebbe esser pronta alla fine dell’anno.

La proposta è stata coordinata dal ministro della Salute Karl Lauterbach (SPD, quello che in vacanza in Italia s’era lamentato del caldo) e prevede il possesso personale di 25 grammi di cannabis e un massimo di tre piante a testa ancorché coltivate in quanto appartenenti a un “social club”. Per i minori di 18 anni il consumo resta vietato, mentre per chi ha tra 18 e 21 anni la quantità saranno limitate.

La decisione di riformare la legge sulla cannabis faceva parte dell’accordo di coalizione tra socialdemocratici, verdi e liberali che ha portato alla formazione del Governo Scholtz.

Le intenzioni iniziali erano molto più radicali di quanto articolato nella proposta di Lauterbach ma una non strettamente necessaria interlocuzione con le istituzioni europee ha di molto annacquato la proposta che potrebbe, o dovrebbe, esser quindi chiamata di nuova regolamentazione ma non di vera e propria legalizzazione antiproibizionista.

Restano infatti divieti per i minori, molte altre condotte personali restano possibili se in associazione con altri e non è possibile il commercio della pianta e suoi derivati.

Nei mesi scorsi l’Associazione Luca Coscioni e Eumans hanno lavorato a una Iniziative civica europea, ICE, sulla cannabis con organizzazioni antiproibizioniste di 15 paesi europei tra cui due gruppi tedeschi che hanno insistito particolarmente perché tra le richieste alla Commissione se ne includesse una affinché Bruxelles non si “intrometta” nei processi di riforme legislative nazionali sulla cannabis.

All’inizio del 2023, non meglio individuati funzionari europei avevano fatto sapere a Berlino che la legalizzazione della cannabis in Germania avrebbe violato il diritto europeo visto e considerato che l’UE riconosce alcuni degli obblighi internazionali delle Convenzioni Onu in materia.

Il Governo tedesco aveva infatti contattato la Commissione per avere non tanto un’autorizzazione ma per capire quale fosse lo spazio di manovra di uno stato membro. Una procedura non seguita da Malta e Lussemburgo, gli altri due paesi europei che a oggi hanno modificato le proprie leggi sulla cannabis.

Prima di lanciare pubblicamente la raccolta firme sulla ICE è possibile inviare la bozza a un sito per ottenere un parere sull’aderenza del testo alle possibilità di raccomandazioni o richieste che possono essere contenute nel testo, il Forum sulle ICE ci ha detto che si trattava di una richiesta superflua perché la Commissione non ha competenza in materia…

Nella conferenza stampa di presentazione della proposta di legge il ministro della Salute, che è un medico, ha descritto la legge come una svolta nella politica tedesca sulle droghe: “Abbiamo un consumo crescente e problematico. Non si poteva andare avanti così”.

L’aver deciso che il Ministero di riferimento fosse quello della salute segnala che un approccio cauto che, purtroppo, più che riconoscere la diffusione di un fenomeno si concentra sulla necessità di contenere i rischi e ridurre i danni – un atteggiamento comprensibile da parte delle istituzioni ma che non tiene di conto della dimensione del consumo personale che non può esser affrontata esclusivamente con preoccupazioni sanitarie.

L’attuale proposta prevede che la coltivazione sia consentita solo all’interno di appositi Cannabis Social Club formati al massimo da 500 persone, con consegne individuali per i membri limitate a 25 grammi al giorno e a 50 grammi al mese. Per i giovani tra i 18 e i 21 anni il limite sarà leggermente inferiore: 30 grammi al mese. I club saranno soggetti a controlli da parte delle autorità pubbliche. Il consumo di cannabis dovrà avvenire al di fuori delle strutture e sarà vietato entro 200 metri da scuole, parchi giochi, campi sportivi e associazioni giovanili. Essendo la Germania uno stato federale, sui club di coltivazione decideranno i Laender – un po’ come avviene negli Stati USA dove singole contee possono addirittura non consentire il commercio.

La legge prevede campagne di prevenzione e consumo consapevole rivolta ai giovani. Il ministro dei Trasporti, Volker Wissing (liberale) ha già annunciato di voler inserire ulteriori limiti in relazione alla guida di automobili. Fortemente contraria l’opposizione Cdu-Csu e alcuni membri del sindacato di polizia, secondo cui il traffico illegale di cannabis non sarà stroncato con questa legge.

E in Italia?

Il governo Meloni è pieno zeppo di proibizionisti e ha chiarito fin dal principio di non aver alcuna intenzione di rilassare alcunché del Testo Unico sulle droghe (309/90), il 26 giugno, in occasione della giornata mondiale contro le dipendenze e il narcotraffico, la Presidente Meloni ha attaccato pubblicamente Magi che durante un incontro pubblico aveva alzato il cartello (se non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia) gridandogli che se siamo dove siamo la responsabilità è delle politiche lassiste di questi ultimi anni!

 Le ultime cifre elaborate nella relazione al parlamento pubblicata dal Governo all’inizio di luglio abbassano a 4 milioni il numero di consumatori abituali (il centro di Lisbona aveva detto più volte che erano 6). Prendendo per buoni i dati ISTAT che stimano il giro di soldi (ma senza specificare, quindi si tratta di cifre relative a tutte le sostanze proibite) intorno ai 15 miliardi – una “manovrina”.

Nella sua introduzione alla relazione il sottosegretario Alfredo Mantovano ha chiarito che le 550 pagine del documento erano state impostate dal governo Draghi ma che, adesso che c’è lui ad avere la delega alle politiche sulle droghe, l’impianto generale della relazione verrà rivisto per poter raccontare la “verità”… È dei primi di agosto la notizia che il governo Meloni ha incluso il “finanziamento alle comunità di recupero” come sesta destinazione dei soldi dell’8×1000 allo Stato dopo fame nel mondo, calamità naturali, edilizia scolastica, assistenza ai rifugiati e beni culturali. Vedremo se e come questi soldi veranno impiegati.

La proposta tedesca segue Malta e Lussemburgo, che hanno legalizzato la cannabis a scopo ricreativo rispettivamente nel 2021 e nel 2023 e farebbe diventare la Germania il secondo paese del G7 ad aver legalizzato dopo il Canada.