Il nostro consigliere Starace sui fatti di Rovereto: “Antisociale non significa psichiatrico”

Dichiarazione del professor Fabrizio Starace, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni e membro del Comitato Tecnico Scientifico nella seconda fase Covid

“Si verifica frequentemente un cortocircuito ogni qualvolta si decide di far passare un comportamento violento e antisociale come psichiatrico. I due elementi non sono assimilabili. Occorre differenziare un comportamento violento determinato da sintomi psichiatrici (es allucinazioni uditive che mi dicono di ammazzare qualcuno perché è il demonio) da comportamenti e gesti aggressivi, antisociali che purtroppo divengono sempre più frequenti e devono essere ricondotti alla responsabilità di chi li agisce.

Nel caso si abbia il sospetto, come pare la famiglia avesse, che la persona abbia problemi psichiatrici occorre rivolgersi a un medico (delle cure primarie o dei servizi di salute mentale) che procede alla visita. Nel caso la persona non sia disponibile, il medico può richiedere un ASO (Accertamento Sanitario Obbligatorio): si tratta di un’ordinanza emessa dal sindaco su richiesta motivata di un medico. Non necessariamente un ASO determina un ricovero per TSO ma può essere uno strumento col quale stabilire un contatto con la persona interessata.

Il soggetto in questione aveva commesso precedenti reati, per i quali gli erano state comminate misure cautelari, come l’obbligo di firma; è chiaro che queste misure sono proporzionali ai fatti commessi (sembra una rissa con un ciclista), e sono intesi come misure di prevenzione di fatti analoghi”.