Ecco i risultati della Relazione della Commissione di controllo regionale sull’Eutanasia olandese per il 2022

È stata pubblicata la relazione della Commissione Regionale di Controllo Eutanasia (RTE) per l’anno 2022.


 — Introduzione —

➡ Ulteriore aumento delle segnalazioni

Nel 2022 abbiamo visto di nuovo un aumento del numero di segnalazioni di eutanasia. Questa volta un aumento del 13,7% rispetto al 2021 (contro il 10,5% osservato tra il 2020 ed il 2021). Questa tendenza all’incremento è visibile su un periodo più lungo, sia in termini assoluti che in relazione al tasso di mortalità. Non ci sono ricerche scientifiche disponibili che forniscano informazioni sulla causa dell’aumento. Ciò significa che non è possibile fare previsioni circostanziate sull’ulteriore sviluppo del numero di segnalazioni.

Maggiore chiarezza su questa tendenza e altri temi riguardo l’eutanasia saranno disponibili nel quarto rapporto sull’applicazione della legge, che sarà pubblicato nel secondo trimestre del 2023.

➡ Un’attenta applicazione dell’eutanasia

Per 13 casi, ossia lo 0,15% (nel 2021 erano stati 7, ovvero lo 0,09%) delle segnalazioni giudicate nell’ultimo anno, l’RTE ha raggiunto un giudizio per cui il medico non ha agito in conformità con i requisiti di accuratezza come stabiliti dalla Legge durante l’applicazione dell’eutanasia. Questa percentuale non è più elevata rispetto agli anni precedenti e rimane così bassa che senza dubbio si può trarre la conclusione che la pratica olandese dell’eutanasia è molto accurata. Ciò significa che i medici, nella stragrande maggioranza, agiscono con prudenza.

La presente relazione annuale contiene dieci pareri resi anonimi che concludono che i requisiti non sono stati soddisfatti. Alla fine, osserviamo che quasi tutte queste sentenze avrebbero potuto essere evitate se il CodiceEuthanasia 2022 fosse stato seguito correttamente. Questi giudizi non conformi sono inviati Commissione Disciplinare dell’Ordine dei Medici e al Pubblico Ministero.

➡ Le segnalazioni di Eutanasia negli ultimi 20 anni

Il 2022 è stato il ventesimo anno dopo l’entrata in vigore della –Legge sul controllo dell’interruzione della vita su richiesta e del suicidio assistito, che ha legalizzato l’eutanasia e ha assicurato che fosse regolata nei Paesi Bassi. L’RTE controlla ogni segnalazione di eutanasia rispetto ai requisiti stabiliti nella Legge. In questi vent’anni, l’RTE ha ricevuto 91.565 segnalazioni di eutanasia. Di queste, solo 133 non soddisfacevano i criteri legali.

➡ Il dibattito sociale

Anche il dibattito sociale e politico sull’eutanasia è continuato nel 2022, vertendo su due specifici argomenti.

  • Il primo riguarda l’eutanasia per anziani relativamente sani che soffrono della stanchezza di vivere. Nel 2020 una proposta di legge in tal senso è stata presentata alla Camera dei deputati. Recentemente il Consiglio di Stato, su richiesta della Camera, ha analizzato la proposta e ha sconsigliato la sua discussione se non dopo una riformulazione secondo le indicazioni del Consiglio. Non è stata calendarizzata la discussione della proposta dal Parlamento. Nel settembre 2022 la Cooperativa Ultima Volontà (la CLW), promotrice di un farmaco letale per chi considera la sua vita compiuta senza soffrire di una malattia infausta, ha intentato una causa contro lo Stato olandese, sostenendo che il divieto della distribuzione e il possesso di tale farmaco lede al diritto di autodeterminazione. Nella sentenza del febbraio scorso il Tribunale dell’Aia ha sentenziato che lo Stato può porre dei limiti all’autodeterminazione. La CLW ha appellato la sentenza.
  • Il secondo è inerente all’eutanasia per i minori tra 1 e 11 anni seguendo l’esempio del Belgio. Il Ministro della Sanità, del Benessere e dello Sport, ha presentato al Parlamento la bozza  del decreto che dovrebbe legalizzare l’eutanasia in queste circostanze. Sono previsti rigorosi criteri di accuratezza.

L’RTE non interferisce in questo dibattito. 

Nell’ultimo anno è stata prestata, invece, molta attenzione all’aggiornamento del EuthanasieCode del 2018, con la pubblicazione dell’EuthanasieCode 2022. La maggiore integrazione riguarda l’eutanasia nel caso di un malato incosciente ma ha espresso la sua volontà sul fine-vita in una dichiarazione quando era ancora in grado di intendere e volere.

Il Codice indica chiaramente gli standard di valutazione generali utilizzati dall’RTE, derivate dai molti giudizi emessi sulle segnalazioni arrivate. Il Codice crea chiarezza sull’applicazione dei criteri di accuratezza ed è quindi di grande importanza per il medico esecutivo. Il codice non è l’unico standard per il medico che applica l’eutanasia. Ad esempio, nel 2021 è stata pubblicata la nuova linea guida KNMG / KNMP (Ordini olandesi dei medici/farmacisti) per l’applicazione dell’eutanasia e del suicidio assistito. 


 — I numeri —

Il numero di casi segnalati di eutanasia nel 2022 sono stati 8.720, in aumentato del 10,5% rispetto all’anno precedente (7.666). Ciò implica anche un incremento delle segnalazioni in rapporto con i decessi 169.938 (contro le 170.839 del 2021) cioè +5,1% (mentre nel 2021 si era registrato un +4,5% e nel 2020 un +24,1%). La valutazione quinquennale della Legge è completata nel 2022 e sarà pubblicata nel secondo semestre del 2023, fornirà maggiore chiarezza su questo aspetto. 

➡ Dettagli sulle segnalazioni

L’infografica che segue presenta alcune informazioni sulle segnalazioni pervenute. Cominciamo dai dati socio-demografici.

Riguardo la demenza, delle 288 (ossia il 3,2% segnalazioni) (contro le 215 pari al 3% nel 2021), 6 segnalazioni hanno coinvolto pazienti in uno stadio molto avanzato di demenza. Questi pazienti non erano più in grado di riconfermare la loro richiesta. In questi casi la dichiarazione di volontà è stata decisiva per determinare la volontarietà della richiesta. Per questi casi, secondo una recente sentenza della Corte Suprema non va considerata solo la dichiarazione di volontà ma anche il contesto in cui essa è stata espressa ai familiari o al medico curante, in più occasioni quando era ancora in grado di decidere.

Per 282 (contro le 209 dello scorso anno) segnalazioni, la demenza ha costituito la base della sofferenza nella fase iniziale. Riguardava i pazienti in una fase di demenza, in cui avevano ancora una visione (dei sintomi) della loro malattia, come la perdita di orientamento e personalità. Sono stati considerati capaci di esprimere la loro volontà per quanto riguarda la loro richiesta di eutanasia perché poteva ancora prevedere le conseguenze della loro richiesta. Il giudizio 2022-43 descritto nell’Allegato 1, ne è un esempio.

Per 113, l’1,3% delle richieste, (contro le 115, ossia l’1,7%), la sofferenza era causata da uno o più disturbi psichiatrici. Di questi casi, il medico segnalante è stato per 29 (contro le 51 dello scorso anno) volte uno psichiatra, in 29 (contro le 23 del 2021) volte un medico generico, 3 volte (come l’anno scorso) uno specialista in medicina geriatrica e in 51 volte (contro le 38 dello scorso anno) un altro medico.

In 83 casi in cui l’eutanasia è stata concessa a un paziente sulla base dei suoi disturbi psichiatrici, il medico esecutivo era affiliato al Centro Esperienza Eutanasia. Nei giudizi in cui i disturbi psichiatrici costituiscono la base della sofferenza, il medico deve mostrare grande cautela. Si osserva inoltre che è obbligatorio la consulenza di un terzo medico psichiatra. Per i casi complessi di eutanasia applicati dal Centro la richiesta è discusso infine da un comitato composto da uno psichiatra, un etico e un giurista.La prudenza è confermata dal fatto che il Centro accoglie mediatamente circa il 10% delle richieste ricevute.

➡ Un accumulo di malattie legate all’età

Anche la combinazione di più patologie – come cecità, sordità, l’osteoporosi, l’artrosi, i problemi di equilibrio, il declino cognitivo e le sue conseguenze – possono essere la causa di sofferenze insopportabili e senza prospettive di miglioramento.

Questi disturbi, spesso degenerativi, di solito si verificano nell’età più avanzata e possono formare una somma di disturbi correlati. La sofferenza può essere considerata insopportabile anche in funzione di alcuni fattori: la storia della malattia, la biografia, la personalità, i modelli valoriali di orientamento e il grado di sopportazione. Nel 2021, la RTE ha ricevuto (307, ossia il 4,6%) segnalazioni in questa categoria. Per i malati che soffrivano di poli patologia, 292 di essi avevano un età tra 91 anni e oltre.

Infine, al momento della registrazione delle segnalazioni, la RTE utilizza la categoria residua: altre affezioni. Queste sono condizioni che non sono classificabili tra le categorie precedentemente indicate, ad esempio una sindrome del dolore cronico o una rara malattia ereditaria. Si trattava di 212 casi, ossia il 2,4% (contro i 205, pari al 3% del 2021).

Alcune specifiche per quel concerne l’età: per i pazienti tra i 18 e i 40 anni, 44 pazienti soffrivano di un tumore e 24 di disturbi psichiatrici. Per la categoria demenza, 113 segnalazioni riguardavano pazienti tra 81 e 90 anni, seguito da 110 segnalazioni tra 71 e 80 anni. Per la categoria disturbi psichiatrici, 24 segnalazioni riguardavano pazienti tra 51 e 60 anni seguito da 20 casi tra 61 e 70 anni.

➡ Il Centro esperienza Eutanasia

Considerando la complessità di alcuni casi sovente il medico che applica l’eutanasia consulta il Centro esperienza Eutanasia. Il compito del Centro è, oltre al supporto e l’informazione a medici curanti, l’intervento diretto nell’applicazione dell’eutanasia. Anche i medici che per ragioni ideologiche non applicano l’eutanasia oppure non vogliono intervenire quando si tratta di pazienti non (ancora) nello stato terminale o nei casi complessi (circa 20% dei medici olandesi), rimandano sovente loro pazienti al detto Centro. Capita anche che il paziente o la sua famiglia cercano contatto direttamente con il Centro.

Per quanto riguarda la complessità dei casi, nel 2022 il Centro è intervenuto per

  • pazienti psichiatrici in 65 casi, ossia il 56,5% dei casi. Nel 2021 erano stati 83, ossia il  77,3%.
  • pazienti dementi in 123 casi, ossia il 42,7%. Nel 2021 erano stati 99 i casi, ossia il 46,0%.
  • pazienti con più affezioni in 157 casi, ossia il 41,4%. Nel 2021, erano stati 105 casi, ossia il  44,7%.

In totale i medici collegati al Centro sono intervenuti 1.241 volte contro 1.123 nel 2021 (più 10,5 %). Per 58 (contro le 32 dell’anno scorso) segnalazioni è stata concessa l’eutanasia contemporaneamente a 19 (contro le 16 dell’anno scorso) coppie (duo eutanasia). Va da sé che ogni caso deve soddisfare individualmente i criteri di accuratezza richiesti dalla Legge. Inoltre, entrambi i partner devono essere visitati da un consulente differente per garantire la valutazione indipendente della richiesta.

➡ Casi non conformi di accuratezza

Per confermare la severità dell’RTE nel giudicare le segnalazioni seguono sinteticamente i 13 casi su 7,820 giudizi (lo 0,16%) che sono stati inviati al Pubblico Ministero e il Comitato disciplinare dell’Ordine dei Medici. L’RTE verifica se il medico abbia seguito le linee guida sulla base dell’EuthanasieCode 2022 che sono le interpretazioni dei requisiti di accuratezza e dei chiarimenti soprattutto riguardano i casi complessi (demenza, malati psichiatrici ecc.).

I requisiti, stabiliti dalla Legge – articolo 2, sono:

  • deve trattarsi di una richiesta volontaria, consapevole, incondizionata e ben ponderata del paziente;
  • deve trattarsi di una sofferenza insopportabile, senza alcuna speranza di miglioramento per il paziente;
  • il medico abbia informato il paziente della situazione clinica in cui si trovava e sulle prospettive che ne derivano; 
  • il medico e il paziente devono giungere alla convinzione che per la situazione in cui il paziente si trova non vi è alcun’altra soluzione; 
  • deve essere consultato almeno un altro medico indipendente, non coinvolto nella cura del paziente; 
  • l’eutanasia e l’assistenza al suicidio devono essere attuati in maniera scrupolosa dal punto di vista medico. 

➡ Dettagli sulle segnalazioni non conformi

Una segnalazione dove non sono stati rispettati alcuni criteri di accuratezza, il medico non era convinto che esistessero le sofferenze insopportabili e che ci fossero altre alternative come il ricovero in una RSA.

Sei segnalazioni riguardavano la consultazione di un medico indipendente come, per esempio, l’eutanasia di una coppia e il medico ha consultato un solo consulente per entrambi i coniugi. La commissione è quindi giunta alla conclusione in entrambe le segnalazioni che il medico non aveva soddisfatto i requisiti di diligenza. In un altro il consulente era registrato come paziente del medico generico esecutivo e la commissione è giunta alla conclusione che ciò ostacolava l’indipendenza del consulente.

In un caso l’applicazione dell’eutanasia non è stata attuata in maniera scrupolosa dal punto di vista medico. Tranne il primo caso, analizzando le sette segnalazioni, non risulta che i criteri più importanti come la sofferenza insopportabile e la mancanza di prospettive non siano rispettati.

In 5 casi di eutanasia di malati psichiatrici, la Commissione ha giudicato che il medico non ha seguito uno dei criteri di accuratezza, come per esempio la consultazione di un terzo psichiatra. Per giudicare questi casi è necessario l’analisi approfondita di questi casi prima di esprimere un parere generico sull’applicazione di eutanasia per detti malati. I giudizi sono 2022 – 17, 39, 59, 68 e 75, pubblicati sul sito dell’RTE. Il giudizio 2022 – 85 riguarda un esempio dell’eutanasia di una donna autistica dove la RTE ha giudicato che i criteri di accuratezza sono stati soddisfatti.

➡ Fonti

  • Relazione Annuale 2022 delle Commissioni Regionali di Controllo Eutanasia – Paesi Bassi (in lingua olandese) e i volumi:
  • Johannes Agterberg, Libertà di decidere – fine-vita volontario in Olanda, NewPress Edizioni s.r.l., Lomazzo (CO).
  • Johannes Agterberg, Fine-vita volontario in Olanda – per chi ne vuol sapere di più, NewPress Edizioni s.r.l., Lomazzo (CO).
  • Johannes Agterberg, Fine-vita volontario – Linee guida per l’applicazione dell’eutanasia e della assistenza medica al suicidi , NewPress Edizioni s.r.l., Lomazzo (CO).