Ass. Coscioni per Mantovano il tempo non passa né contano i risultati

Droghe

“Venti anni dopo l’annuncio di Gianfranco Fini di un inasprimento delle pene per ‘reati di droga’ a livello nazionale l’Italia torna a distinguersi all’Onu per dissociazione della realtà quando si parla di droghe” così in una nota Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni risponde alle parole pronunciate dal Sottosegretario Alfredo Mantovano nella plenaria della Commissione sulle droghe dell’Onu.

“Prevenzione, informazione e comunicazione sono servite a ingrassare le tasche delle agenzie di comunicazione a cui i governi si sono rivolti senza che, al contempo, si sia verificato il contenimento dell’uso delle sostanze illegali in tutta Italia”. Prosegue Perduca “Che dopo 20 anni, ma si dovrebbe dire 33, si torni a suonare le solite note stonate del conservatorismo paternalista conferma come sulle droghe si insiste con ricette ideologiche che, tra le altre cose, manipolano la realtà e piegano i nobili concetti di libertà e responsabilità per nascondere la mancanza di competenza di chi le pronuncia e l’efficacia delle misure che si propongono.

Due cose dette da Mantovano risaltano in particolare: il paragone con la diminuzione dell’uso del tabacco da parte dei giovani e il numero di persone con ‘dipendenze’ si sono rivolte alle comunità. Il tabacco, che ha subito norme stringenti per il suo consumo pubblico e la vendita è un prodotto legale, la cannabis o le altre sostanze più potenti no. Il problema non è quindi attaccare chi vuole legalizzare, come chiedeva il referendum voluto dall’Associazione Luca Coscioni nel 2021, ma consentire una regolamentazione che tenga di conto della necessità di promuovere un consumo consapevole. Ammesso, ma sicuramente non concesso, che le 123.871 persone citate da Mantovano avessero un vero problema di uso problematico di sostanze illecite, queste rappresentano poco più del 6% del totale di chi in Italia annualmente consumano sostanze sotto controllo internazionale. Piuttosto che prendere atto di un fenomeno socio-culturale così diffuso si continua a fare la predica paternalista circa i limiti della libertà e della responsabilità negando la prima e non praticando la seconda da parte di un governo che vuole proibire anche il fumo delle sigarette in luoghi pubblici.

Magari a questo giro le norme non verranno inasprire ma si daranno i soldi alle comunità del privato sociale tanto care a questa maggioranza ma che tutto avvenga con una sistematica negazione della realtà in cui si vive conferma che questo governo vive in una realtà parallela fatta di vuote formule ripetute all’infinito.