Non si può fare di tutti i bonus un fascio

Rocco Berardo, coordinatore delle iniziative in favore dei diritti delle persone con disabilità, commenta gli interventi correttivi del Governo in materia di bonus e superbonus

In questi giorni si allarga il dibattito sugli interventi correttivi relativi alle modalità con cui i bonus e i superbonus vengono erogati, che il Governo ha inteso prendere attraverso il Decreto legge ora in discussione alla Camera. Se infatti fino ad oggi, indipendentemente dal tipo di bonus, grande o piccolo, si poteva ottenere da parte del cittadino lo sconto in fattura o la cessione del credito, con il nuovo intervento si potrà portare solo in detrazione la spesa sostenuta, costringendo all’anticipo dell’intera somma e la possibilità, solo per chi ne ha la capienza fiscale, di vederla detratta negli anni successivi.

“Tale provvedimento – ha dichiarato Rocco Berardo, coordinatore delle iniziative sulla disabilità dell’Associazione Luca Coscioni – che può avere una sua razionalità dal punto di vista del controllo della spesa pubblica, ha però trascinato con sé anche il bonus del 75% previsto per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche. Insomma si è fatto di tutto di tutta l’erba un fascio, o meglio di tutti i bonus un fascio, non considerando che gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche hanno ben altra finalità”.

“Primo, il bonus in questione è legato a un vero e proprio diritto umano, consentire la libertà di movimento alle persone con disabilità fisica o a ridotta mobilità, come le persone anziane, attraverso l’ammodernamento di edifici esistenti, evitando così una vera e propria condanna agli arresti domiciliari dovuta all’assenza di ascensori, montascale o scivoli; in secondo luogo si tratta di un bonus ben al di sotto di quel 110% tanto discusso, dunque il cittadino dovrà comunque affrontare una spesa, e al tempo stesso sono previsti dei tetti massimi; in terzo luogo, si dà la possibilità alle persone con disabilità di vincere le resistenze dei condomini a rendere accessibili le parti comuni degli edifici”. “Ci appelliamo, dunque, ai gruppi parlamentari – conclude l’esponente dell’Associazione Luca Coscioni – affinché la conversione in legge del decreto eviti di vedere equiparati in questo modo insensato e irrazionale, agli altri bonus e superbonus, quelli in vigore sull’eliminazione delle barriere”.