Noi famiglie delle ragazze e ragazzi con disabilità della Scuola Vivaio di Milano vi chiediamo di aiutarci nella difesa del progetto di didattica inclusiva portato avanti da questo istituto. Da oltre 45 anni, la scuola Vivaio è un luogo dove studenti con disabilità e studenti senza disabilità studiano insieme, imparando l’uno dall’altro e crescendo insieme in un ambiente di rispetto e inclusione.
Per realizzarsi, questo progetto di didattica inclusiva, ha bisogno – oltre che di insegnanti specificamente preparati – di spazi quantitativamente e qualitativamente adeguati.
Purtroppo, il Comune di Milano intende spostare la scuola in una nuova sede, le cui strutture impediranno agli insegnanti di continuare a offrire la didattica inclusiva di cui attualmente beneficiano tutti gli studenti. La didattica inclusiva è un approccio all’educazione che mira a garantire che tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro abilità o disabilità, possano partecipare attivamente all’apprendimento.
Per questo motivo, noi famiglie di ragazze e ragazzi con disabilità, con il supporto dell’Associazione Luca Coscioni, abbiamo intentato un’onerosa causa per “discriminazione” nei confronti del Comune di Milano. Con questa azione legale intendiamo fare in modo che la città non sia privata di questa scuola così importante sia per i loro figli, sia per le famiglie dei ragazzi fragili che ancora frequentano le scuole elementari, ma che già guardano alla scuola Vivaio per il futuro dei propri bambini.
Le famiglie chiedono al Comune di Milano di rinunciare a spostarla nella sede che ha attualmente individuato perché si tratta di un plesso inadeguato a mantenere una didattica davvero inclusiva. Chiediamo altresì che sia aperto un tavolo per l’individuazione di una nuova sede che valorizzi ed ampli il progetto, affinché sempre più ragazzi fragili possano in futuro beneficiarne.
Tali richieste sono oggi ancora più urgenti. Com’è noto infatti è stata già ottenuta una pronuncia favorevole presso il Tar Lombardia che ha dichiarato illegittimo il comportamento finora tenuto dal Comune.
Quest’ultimo però ha già dichiarato che intende non solo fare appello contro la sentenza, ma soprattutto riavviare da capo la procedura e così “tirare dritto” e tener fermo il progetto di trasferimento nella sede inadatta già per il prossimo anno scolastico. Vincere presto la causa per discriminazione significa impedirlo anche per il futuro e costringere il Comune a sedersi al tavolo con l’obiettivo di trovare finalmente, d’intesa con la scuola e le famiglie, una sede adeguata.
Vi chiediamo di unirvi a noi famiglie, ospitate in questa pagina speciale dell’Associazione Luca Coscioni, e fare una donazione per sostenere l’iniziativa: in particolare la donazione verrà utilizzata a copertura delle spese legali, incluse quelle per le perizie tecniche necessarie a dimostrare l’inadeguatezza della nuova sede.