In campagna elettorale si parli delle modifiche alla Legge sull’Aborto

Dichiarazione della Vice Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Mirella Parachini

Anche in campagna elettorale l’aborto, usato come argomento “di bandiera”, si tira dietro il suo inevitabile ritornello: la legge 194 non si tocca. Lo dicono Salvini (“Cancellare la 194 non è nel programma della Lega”), Tajani (“La legge sull’aborto “che è in vigore, rimane in vigore, poi bisogna aiutare le donne che non vogliono abortire a non farlo”), perfino l’autorevolissimo Carlo Nordio (“credo che nessuno voglia cambiare una legge a suo tempo approvata da un referendum popolare”).

Per non parlare della disinformazione sull’aborto farmacologico (detto “chimico” dalla Roccella, candidata nelle liste di Fratelli d’Italia). Senza entrare qui nel merito, vorrei ricordare che l’Associazione Luca Coscioni propone da anni di discutere delle criticità esistenti della legge, dopo 44 anni dalla sua approvazione, come si farebbe per qualsiasi altra procedura medica, suscettibile – per fortuna – di cambiamenti migliorativi.

Sia per una sua migliore applicazione che per le modifiche necessarie, come per esempio nel caso degli aborti terapeutici del secondo trimestre (per esempio in caso di gravi malformazioni fetali), che non essendo praticabili nel nostro paese dopo la 22a settimana, costringono le donne ad andare all’estero, è tempo di iniziare una discussione competente sull’aborto e di liberarci dal pregiudizio dell’intoccabilità della legge.