Colao ci ripensa: la firma digitale è (quasi) salva.

REFERENDUM, FIRMA DIGITALE (QUASI) SALVA: IL MINISTRO COLAO APRE ALLA NON CANCELLAZIONE

Il Ministro ha incontrato l’Associazione Luca Coscioni e Riccardo Magi (+Europa). “Occorre decreto e nel frattempo la possibilità di usare piattaforme private”

Il 14 luglio, il Ministro Colao ha ricevuto una delegazione dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Riccardo Magi deputato di +Europa a seguito di un appello pubblico al governo e lo sciopero della fame di Lorenzo Mineo per chiedere che non venisse cancellata la firma digitale.

Secondo quanto emerso nell’incontro la piattaforma per la raccolta firme digitali per referendum e proposte di legge d’iniziativa popolare si farà e le firme raccolte saranno considerate valide ai fini del deposito in Corte di Cassazione. 

La piattaforma pubblica di raccolta firme per referendum e iniziative popolari doveva essere attiva dal primo gennaio 2022. ma, in un paio di comunicazioni ufficiali del Governo, era stato comunicato che l’operatività sarebbe entrata in funzione nel secondo semestre dell’anno.

La delegazione registra positivamente le parole del Ministro , sottolineando come occorra adesso che:
– visti i tempi incerti dello Stato, in assenza di una piattaforma pubblica si possa continuare a utilizzare servizi privati – come l’Associazione ha fatto nell’estate scorsa per i referendum eutanasia e cannabis
– si equipari l’IVA per le firme referendarie (22%) a quella per le leggi popolari (4%)
– si confermi agli altri dicasteri coinvolti, nonché alla Suprema Corte e i Comuni, che la prossima piattaforma pubblica consentirà il deposito in Cassazione di tutta la documentazione digitale necessaria per presentare in un referendum: firme autenticate e corredate dell’iscrizione alle liste elettorali di chi ha sottoscritto.

La delegazione sottolinea come grazie anche alle 40mila firme, e l’azione nonviolenta di Mineo, si sia riusciti a bloccare una gravissima controriforma di un impegno che il Governo si era preso anche nei confronti dell’Onu a seguito del ricordo Staderini/De Lucia.

All’uscita la delegazione, nell’informare della sospensione del digiuno di Mineo, ha dichiarato: “le parole del Ministro chiariscono che la piattaforma garantirà la piena validità delle firme sui referendum ai fini del deposito in Cassazione, siamo lieti che correggano quanto precedentemente dichiarato in Parlamento. Restiamo in attesa di conoscere il decreto attuativo nella sua completezza (anche perché, affinché le firme possano essere utili alla presentazione di un referendum o legge d’iniziativa popolare, occorre accoppiare anche le iscrizioni alle liste elettorali di chi firma) e i tempi di entrata in funzione della piattaforma, attenti alle trappole politiche e burocratiche di ogni tipo che possono ancora deragliare il processo, specie in giorni di caotica vita politica nazionale”.

La delegazione era composta da Filomena Gallo, segretario dell’Associazione, Lorenzo Mineo, attivista che ha contestualmente interrotto lo sciopero della fame giunto al quarto giorno. Insieme ai due esponenti dell’associazione hanno partecipato anche Mario Staderini, promotore del ricorso alle Nazioni Unite nel caso Staderini De Lucia Vs Italy, Gianni Sandrucci, amministratore delegato di ItAgile, e il Deputato Riccardo Magi.