Le proposte di legge della Lega e di Fratelli d’Italia su Gestazione per altri sono inapplicabili e prive di fondamento giuridico

Ieri gli avvocati Filomena Gallo, Cinzia Ammirati, Francesca Re e Massimo Clara sono stati auditi sul tema dalla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati

La Commissione Giustizia della Camera ha audito alcuni avvocati dell’Associazione Luca Coscioni nell’ambito dell’esame delle proposte di legge in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano e anche dal cittadino straniero, proposte da Lega e Fratelli d’Italia.

In particolare sono intervenuti gli avvocati: Filomena Gallo, segretario nazionale Associazione Luca Coscioni, esperta in diritto di famiglia e biodiritto, Francesca Re, penalista, Cinzia Ammirati e Massimo Clara, esperti in diritto di famiglia.

La fecondazione medicalmente assistita deve essere trattata come una regolamentazione dell’aiuto che la scienza può dare per realizzare il diritto alla genitorialità e non come creazione di una  struttura penale volta a impedire orribili azioni come alcuni contrari a queste tecniche pretendono di raccontare”, ha dichiarato Filomena Gallo, avvocato e Segretario Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.

“Il divieto che le due proposte all’esame della Commissione Giustizia vogliono introdurre è realisticamente e giuridicamente inapplicabile, irragionevole in contrasto con il quadro normativo interno e internazionale, privo di fondamento giuridico.

La legge 40/04, prevede che “i nati a seguito dell’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita hanno lo stato di figli legittimi o di figli riconosciuti della coppia che ha espresso la volontà di ricorrere alle tecniche medesime”.

La stessa legge prevede che i nati non possono essere disconosciuti dalla coppia. Le due proposte di legge fanno emergere che il legislatore italiano, nel voler introdurre divieti, è incapace anche di intervenire sulla norma che vuole modificare perché di fatto vuole introdurre un divieto che entra in contrasto con la stessa legge n.40/04 e le tutele tutte per i diritti dei nati. 

Abbiamo bisogno di buone leggi, da parte di un legislatore attento alle richieste dei cittadini, che in questo caso chiedono l’affermazione del diritto alla genitorialità e del diritto del bambino, alla tutela dei diritti dei minore che ogni genitore pone come preminente e fondamentale insieme al massimo rispetto e garanzia di colei che aiuterà la coppia a realizzare una gravidanza. 

Una proposta di legge in tal senso c’è ed è la proposta numero 3016, elaborata dall’Associazione Luca Coscioni con esperti e altre associazioni e depositata presso questo ramo del Parlamento, che però non è stata abbinata alla discussione di queste due proposte di legge”.

“I progetti di legge esaminati oltre ad essere lesivi dei fondamentali principi vigenti nel sistema penale come la determinatezza della fattispecie e la necessaria offensività – ha dichiarato Francesca Re, dottore di ricerca in diritto penale e coordinatrice del Comitato dei Giuristi per le Libertà presso l’Associazione Luca Coscioni – sono inapplicabili ai sensi delle norme che disciplinano l’applicazione delle leggi penali dentro e fuori il territorio italiano.

Questo perché, seppur astrattamente i testi rientrerebbero fra le fattispecie speciali previste dall’art. 7 del codice penale, di fatto oggi la giurisprudenza, con l’avallo della dottrina, richiede che ai fini dell’applicabilità della legge penale italiana anche a condotte commesse all’estero, i fatti costituiscano reato anche ai sensi della legislazione straniera (principio della doppia incriminazione).

Perseguire la gravidanza per altri anche se legale e regolamentata in un paese estero violerebbe i principi fondamentali in tema di extraterritorialità, favorendo la clandestinità e riducendo drasticamente la tutela del minore”.

➡ I testi delle memorie presentate in audizione