Suicidio assisitito, Cappato al Ministro Roberto Speranza: “Il suo dovere è intervenire, non monitorare”

Ministro della Salute Roberto Speranza

Ieri, il Ministro della Salute aveva risposto ad una interrogazione parlamentare a firma di Riccardo Magi a proposito del caso di Mario.

“Di fronte alla violazione di diritti costituzionali legati alla salute, il Governo non ha solo il compito di vigilare e monitorare“. Questo il commento di Marco Cappato sull’intervento del Ministro Roberto Speranza in risposta all’interrogazione parlamentare di Riccardo Magi. “Esiste un vero e proprio dovere del Governo di intervenire per assicurare che la gestione regionale della Sanità interrompa illegalità costituzionali in atto. Rifiutare per 14 mesi a Mario una risposta alla richiesta di aiuto a morire era una violazione del diritto costituzionale – stabilito dalla Consulta due anni fa – ad essere aiutato a morire senza soffrire. Ora che il Comitato etico locale ha finalmente confermato che in effetti Mario rientra nelle condizioni previste dalla Consulta, continuare a negare a Mario la prescrizione del farmaco letale è un nuovo atto di violenza nei suoi confronti da parte del Servizio Sanitario Nazionale. La responsabilità, politica e giudiziaria, della Regione Marche nel boicottaggio in corso evidente, ma lo è anche quella del Ministro Speranza nel non intervenire per porvi fine. D’altronde su altri temi (ad esempio quello della pillola RU486 in Umbria) fu lo stesso Speranza a intervenire contro la violazione di legge da parte di una Regione. Il Ministro può agire. Quindi deve. Ma, finora, non vuole.

“Già lo scorso 29 agosto Mario tramite noi del suo collegio difensivo, ha inviato una lettera di messa in mora e diffida ad adempiere al Ministro della Salute Roberto Speranza e alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia chiedendo al Governo di attivare tutti i  poteri di cui è titolare per attuare  il suo diritto a poter accedere legalmente al suicidio assistito, ripristinando la legalità violata da un’ inerzia delle istituzioni competenti” replica Filomena Gallo, co-difensore di Mario e Segretario Associazione Luca Coscioni.

Il Governo infatti ha il potere di attivarsi in sostituzione di tali istituzioni nel caso di mancato rispetto del diritto, dunque ha il dovere di farlo. Nonostante le sentenze della Corte costituzionale siano immediatamente esecutive, applicabili dal giorno successivo alla loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e in questo caso dal 28 novembre 2019, Mario è stato costretto ad attivarsi sia a livello giudiziale che stragiudiziale per chiedere il riconoscimento di un diritto già riconosciuto e affermato dalla Corte Costituzionale che non necessitava di ulteriori atti affinché divenisse fruibile”.