Biografia
Ha 50 anni ed è nata e vissuta a Perugia, dove ha studiato comunicazione all’Università per Stranieri e ha lavorato come giornalista in ambito locale (quotidiani, tv, web, istituzioni) e come addetta stampa in organizzazioni non profit. La fatica crescente data dalla sclerosi multipla l’ha portata a lasciare il giornalismo, ma la passione per lo scrivere non l’ha mai abbandonata, e ha continuato come freelance – sempre orientata su disabilità, welfare, diritti – e come blogger (www.lavitapossibile.it) e poi su Vanity Fair, con la rubrica “Io, Stefano e la sclerosi multipla”.
Da anni la malattia si è aggravata, togliendole progressivamente movimenti, attività e autonomia, fino al bisogno di assistenza h24. Le tiene testa con la caparbietà e con suo marito Stefano, cercando, nei limiti imposti dai sintomi, di fare attivismo e di continuare a scrivere.
È stato naturale che si avvicinasse ai temi del fine vita, dell’autodeterminazione e della libertà di scelta, diventando socia e sostenitrice di Associazione Luca Coscioni: il referendum sull’eutanasia legale, per cui è stata attivista e volto sui media, è punto di arrivo (o di partenza, con l’ingresso in consiglio generale) di un avvicinamento durato anni. Dal 2022 è stata protagonista, assieme allo staff legale dell’Associazione, di una battaglia per vedersi riconosciuto il diritto al suicidio assistito secondo la sentenza 242/19.
Sono poi tanti i diritti, oltre il fine vita, che da persona disabile vede negati, fronti di possibili battaglie: il riconoscimento e tutela del caregiver; una protezione economica giusta; un’assistenza adeguata a una vita indipendente; un accesso pieno a terapie, riabilitazione, ausili e tecnologie assistive. E il diritto a un mondo con un po’ meno barriere, anche culturali e mentali (vedasi alla voce abilismo).