La stragrande maggioranza dei parlamentari ha votato a favore delle leggi, dopo un emozionante dibattito di tre giorni
Lo stato australiano del Queensland ha approvato la legge che consentirà il suicidio medicalmente assistito, per le persone con una malattia terminale, con una stragrande maggioranza dei parlamentari che hanno votato a favore. Altri stati che hanno già in essere una legge che consente lo SVMA sono Victoria (per primo) seguito da Australia Occidentale, Australia meridionale e Tasmania.
Lo stato – spesso percepito come il più socialmente conservatore dell’Australia – diventa quindi la quinta giurisdizione australiana a consentire il suicidio volontario medicalmente assistito.
Il parlamento ha approvato il disegno di legge con 60 voti a favore e 29 contrari, nonostante una feroce campagna da parte di gruppi religiosi e tentativi da parte degli oppositori di introdurre emendamenti che avrebbero imposto barriere per l’accesso alla scelta di morire volontariamente, rendendolo quasi inapplicabile.
La legge prevede, ricalcando in grande linee quelle approvate negli altri stati, che il suicidio medicalmente assistito (SVMA) sarà limitato alle persone con una condizione di salute infausta, avanzata e progressiva che causa sofferenze intollerabili e ci si aspetta che causasse la morte entro un anno.
La persona deve avere capacità decisionale e la sua condizione di salute dovrà essere valutata separatamente e in modo indipendente da due medici. I pazienti sono tenuti a presentare tre richieste con un intervallo di almeno nove giorni. L’iniziativa per presentare una richiesta può partire anche dal medico curante
La legge consente, inoltre, ai medici e agli operatori sanitari l’obiezione di coscienza, detti medici sono obbligati a indicare un loro collega non obiettore. Tutti gli istituti sanitari, quindi anche quelli religiosi, devono permettere lo SVMA nella loro struttura.
Le organizzazioni religiose che gestiscono ospedali e case di cura per anziani avevano sostenuto clausole più restrittive, che avrebbero impedito ad alcune categorie residenti di accedere al SVMA. Alla fine – dopo che 55 emendamenti sono stati discussi e respinti – la legge è stata approvata come redatta dalla commissione indipendente per la riforma della legge dello stato. Il voto è diviso in base all’orientamento politico lungo le direttive di partito: la maggior parte dei parlamentari laburisti erano a favore, la maggior parte dei conservatori ha votato contro.
Gli attivisti a favore della legge SVMA sono soddisfatti della larga maggioranza, che secondo loro scoraggerebbe i futuri tentativi di fare retromarcia. Il dibattito in parlamento è stato particolarmente emozionante; sostenitori e oppositori hanno condiviso storie personali per delineare le loro posizioni.
La premier, Annastacia Palaszczuk, sostenitrice del SVMA, ha parlato della morte dei membri della sua famiglia, tra cui la sua nonna, scomparsa l’anno scorso.
“[Mio zio] ha avuto le migliori cure possibili in ospedale, ma penso che avrebbe preferito una morte più dignitosa”, ha detto. “Con la mia nonna, mia madre mi ha telefonato questa mattina e mi ha chiesto quando stavo parlando di questo disegno di legge e ha detto ‘puoi per favore ricordare la nonna. Durante l’ultima volta della sua vita [la mia nanna] mi ha telefonato e mi ha detto ‘Sto soffrendo’ e in realtà non potevo andare a trovarla per impegni di lavoro, e mi pentirò sempre di non essere andata ad aiutarla durante quel periodo. Stava piangendo del dolore durante le ultime 48 ore, ma ha vissuto una buona vita fino a 95 anni”.
Il ministro della salute, Yvette D’Ath, è crollata dalle emozioni mentre parlava della sofferenza della sua defunta madre durante i suoi ultimi anni. “Mia madre è morta di Alzheimer”, ha detto D’Ath. “Abbiamo discusso della vita e della morte. So cosa avrebbe scelto il suicidio medicalmente assistito”. Dopo il voto, Palaszczuk ha detto che l’approvazione del disegno di legge è stato un “momento storico”. “Dignità è una parola che mi sta a cuore”, ha detto. “C’è dignità nel lavoro. C’è dignità nella famiglia e negli amici che ti circondano. E ci dovrebbe essere dignità nella morte”.
Il vicepremier, Steven Miles, che ha guidato l’iter della discussione della legge attraverso il parlamento, ha detto che gli interventi dei parlamentari “erano basati fondamentalmente sulla compassione. Ma si tratta anche di restituire la regia sulla propria vita alle persone a cui è stata tolta la loro autodeterminazione per quanto riguarda la sua malattia. Arriva dopo decenni di battaglie da parte di cittadini appassionati, essi stessi che hanno subito il trauma di aver visto i parenti morire nel dolore o affrontare una morte traumatica. Sono grato a quei parlamentari di entrambe le parti che hanno espresso il loro sostegno al disegno di legge. Sono anche grato a coloro che hanno espresso la loro opposizione. Anche se rispettosamente non siamo d’accordo con le loro tesi, credo che il dibattito sia stato più ricco per i loro contributi”.
Il deputato laburista Don Brown ha reso omaggio all’ex deputato laburista Duncan Pegg, morto all’inizio di quest’anno, che ha dedicato la sua vita alla possibilità di morire in modo dignitoso. L’arcivescovo cattolico di Brisbane, Mark Coleridge, ha detto che gli operatori sanitari cattolici “continueranno ad accompagnare tutti i tipi di persone alla morte compassionevolmente e pacificamente…come abbiamo fatto sempre”
“Ormai il dado è tratto”, ha detto Coleridge. “Una sorta di vittoria per il governo, ma una vera sconfitta per il Queensland, una vittoria per la morte ma una sconfitta per la vita. Ora attendiamo lo spettacolo oscuro di conseguenze inaspettate”.
Gli esperti legali hanno affermato che il disegno di legge fornisce garanzie efficaci e bilancia gli interessi dei malati terminali con le obiezioni istituzionali. La legge sarà operativa a partire da gennaio 2023.
Un sondaggio effettuato nell’aprile 2021 mostra che il 76% degli australiani è a favore di una legge che permette il suicidio volontario medicalmente assistito, il 15% è contrario mentre il resto non sa o non risponde.
Dette percentuali variano a seconda dell’orientamento politico, per i votanti del Partito Laburista la percentuale è 80%, mentre per i conservatori ammonta al 67%. Per lo stato di Queensland queste percentuali sono rispettivamente 79%, 12% e 10% mentre per lo stato Victoria, lo stato dove è in vigore la legge che permette lo SVAM dette percentuali sono 82%, 8% e 9%. La conclusione è che il governo del Queensland ha rispettato la volontà dei cittadini.
Fra breve un disegno di legge analoga sarà presentato nel parlamento dello stato Nuovo Galles del Sud.
Fonti:
- The Guardian del 16 settembre 2021
- Bio Edge del 18 settembre 2021
- The Australia Institute – Research that matters – aprile 2021
Olandese di nascita e italiano di adozione. Attualmente è membro della Direzione dell’Associazione Luca Coscioni. Una carriera professionale come revisore contabile e successivamente come consulente aziendale. Dopo la sua decisione di terminare la carriere professionale, si è dedicato al volontariato. Da più di 40 anni è socio dell’Associazione Olandese di Fine-vita Volontario (NVVE). Circa 5 anni fa, dopo l’ennesima “fake-news” sull’eutanasia in Olanda, ha deciso di pubblicare un saggio, frutto di circa 3 anni di ricerca, sulla legislazione olandese e la sua applicazione. Nel 2017 pubblica “Libertà di decidere – fine-vita volontario in Olanda”. Attualmente è rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni alla Word Federation of Right to Die Societies.