Sono più di un milione i cittadini e le cittadine italiane che hanno sottoscritto il Referendum Eutanasia Legale, a due settimane dalla consegna delle firme in Corte di Cassazione, prevista l’8 ottobre. L’obiettivo delle 500.000 firme necessarie per il deposito è stato dunque raddoppiato, con 640.621 firme cartacee raccolte ai tavoli in tutta Italia e 372.000 online tramite firma digitale.
Nelle stesse ore il Comitato Promotore del Referendum ha ufficialmente completato la certificazione della soglia minima richiesta da consegnare in Cassazione per poter indire il Referendum: sono infatti 513.540 le firme già corredate di “certificato di iscrizione nelle liste elettorali” e dunque pronte per il deposito (311.540 cartacee e 202.000 digitali). Il lavoro per la certificazioni delle altre firme raccolte continua fino alla data del deposito.
“Un risultato straordinario che arriva esattamente 15 anni dopo la lettera di Piergiorgio Welby al Presidente Giorgio Napolitano per chiedere l’eutanasia. Era il 23 settembre 2006 e l’allora Presidente della Repubblica rispose augurandosi che il tema fosse affrontato nelle sedi più idonee, aggiungendo “che il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l’elusione di ogni responsabile chiarimento”. Ebbene da quel momento il Parlamento non è riuscito a riunirsi neppure un momento per discuterne”, ha dichiarato Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni.
Per chiedere dopo 15 anni il motivo di questo silenzio, Mina Welby, Presidente dell’Associazione Luca Coscioni, si è recata a Montecitorio, ricordando ai Parlamentari “il tempo trascorso senza rispettare né il richiamo del Presidente Napolitano, né le sentenze della Consulta e nemmeno la minima discussione sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita”.
“La notizia del milione di firme raggiunte e delle 500.000 pronte per la consegna rappresenta un traguardo importante. Il referendum sull’eutanasia legale è l’unico strumento che abbiamo a disposizione dopo tanto tempo per affermare il principio di autodeterminazione della persona e garantire la possibilità di decidere il proprio fine vita. Senza le discriminazione che oggi ancora esistono”, ha concluso Filomena Gallo.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.