La mia testimonianza sulla libertà di scelta sul Fine vita

foto di Marci gentili al consiglio generale di ALC del 09 marzo 2018

Nel primo incontro dedicato ai diritti nel fine vita, tra Corte Costituzionale e Parlamento, voglio partecipare portando la mia storia di vita e le mie battaglie; sono infatti affetto fin dalla nascita da una malattia neurodegenerativa e ho fatto della libertà di scelta sul mio corpo e del riconoscimento della mia dignità lo scopo della vita.

La sentenza della Corte Costituzionale del 25 Settembre 2019 ha dichiarato la non punibilità di alcune parti dell’articolo 580 del codice penale, permettendo prima l’assoluzione di Marco Cappato per aver aiutato Fabiano Antoniani nel suo proposito di porre fine alla proprie sofferenze. Tale decisione è stata fondamentale per le successive assoluzioni nel caso di Davide Trentini, un’altra vittoria per vedere riconosciuto un diritto inalienabile, il poter disporre del proprio corpo e il non subire trattamenti e procedure contro la propria volontà, nel mio caso la tracheotomia.

La dichiarata non punibilità che ha permesso l’assoluzione di Marco e Mina si riferisce alla presenza di determinate condizioni, una patologia irreversibile, una grave sofferenza fisica o psicologica, la dipendenza da trattamenti di sostegno vitale e alla capacità di prendere decisioni autonomamente. Voglio sottolineare la mia scelta di non dipendere da trattamenti di sostegno vitale, confermando il mio rifiuto della tracheotomia , in quanto rientra nella fattispecie di un trattamento di sostegno artificiale, per la nutrizione e l’idratazione. La legge sul testamento biologico la riconosce fra le DAT, venendo meno un’eventuale altrui azione volta a rafforzare propositi suicidi, visto che le proprie volontà sono indicate autonomamente e consapevolmente. La stessa sentenza riferita a Davide Trentini, spero sia un punto fermo per confermare la mia libertà di scelta, unico sollievo in una vita non certo facile, poiché non punisce il supporto all’eutanasia, qualora si manifesti la necessità di un sostegno artificiale alla propria esistenza.

Spero che questi nostri incontri possono essere per me e per chi vive la mia condizione occasione di chiarimento, visto che grazie a queste sentenze si sta costruendo una base legale per garantire un fine vita dignitoso con l’augurio inoltre di essere uno stimolo per il legislatore, affinché a tutti sia garantito con chiarezza ciò che la testimonianza di alcuni coraggiosi ha reso possibile solo in alcune occasioni.