“…il collega giornalista, come sempre, si è distinto per le azioni nonviolente per la tutela dei diritti (soprattutto quello alla conoscenza).
Nel 2020 ha messo a dura prova la propria salute. per la tutela dei diritti, della giustizia, della legalità. A febbraio, marzo, aprile la sua azione nonviolenta è per i giornalisti arrestati in Cina a tutela della democrazia e del diritto alla conoscenza. Una breve pausa dopo lo sciopero della fame e a maggio, durante il lockdown, è protagonista in disobbedienza civile sotto la sede Rai. Da Giugno a Ottobre, poi, ha ripreso un’azione nonviolenta sui diritti dei disabili […] Nella fine di questo sciagurato 2020, la sua azione nonviolenta, è questa volta sul diritto alla conoscenza relativamente alla vicenda Covid. Certamente è lui uno dei protagonisti della lotta noviolenta […] Con piacere pubblichiamo questa sua nota di fine anno”.
Potrei iniziare questa breve nota di fine anno, di questo strano e surreale 31 dicembre, citando il grande Lucio Dalla e la sua “Caro amico, ti scrivo così mi distraggo un po”’, ma la verità è che distrarsi mi è impossibile, non ci riesco. Troppe le cose che preoccupano e di cui occorrerebbe quindi occuparsi. Monta in questa Italia il disfacimento politico, economico, sociale ed istituzionale. Monta “La peste” qui e altrove, ma siamo ciechi e non vediamo.
Che Paese è, un Paese in cui da mesi ci vendono narrazioni fasulle, che descrivono realtà che non esistono? Cosa ci hanno venduto in questi 11 mesi di conferenze stampa e quotidiani bollettini Covid? È stato garantito ilsacrosanto diritto di un popolo a poter conoscere per deliberare? Io direi di no. Respiriamo un’asta satura di conformismo, retorica d’accatto, paternalismo di Stato. Rossi ed altri davano alle stampe, negli anni ’60, un prezioso volume intitolato “Verso il regime”. E ora, oggi, adesso siamo sempre più regime. Tra scomuniche, censure, manipolazioni, mi aspetto che quanto prima qualcuno si allacci dal balcone di Palazzo Venezia per scandire con voce stentorea uno “Spezzeremo le reni alla Grecia”. Dovremmo provare a ritagliarci spazi di riflessione sulla qualità delle nostre democrazie e sui rapporti tra “democrazie reali” e totalitarismi; ma per queste riflessioni non c’è spazio. Incombono nuove subdole forme di totalitarismo, ma nemmeno riusciamo a vederle.
In questa lunga “Domenica delle salme”, viviamo in un frullatore che cancella anche la memoria di cose accadute solo ieri. Dovrei scrivere decine di cartelle, ma mi accontento di consegnare alla bottiglia lanciata nel mare magnum della rete le mie considerazioni, raccolte in due rubriche quotidiane: “Good Morning Basilicata” e “Buona notte compagni”. Che dire? Speriamo che l’Epifania, bellissima parola che significa rivelazione, si porti via un po’ di spazzatura di regime. Speriamo che quello che sta per iniziare sia il 2021 e non il 1933. Auguriamoci che qualche piazza Venezia mediatica inizi davvero ad informare anziché assecondare narrazioni di realtà parallele. É stato un anno intenso. É stato un anno speso, almeno spero, in difesa dei diritti umani, dello stato di diritto democratico e di quella “Costituzione più bella del mondo” sostituita da tempo, nel Paese del settantennio, dalla Costituzione materiale. Un altro anno, direi, speso a nutrire le ragioni della nonviolenza: i gulag cinesi, i giornalisti arrestati e nel mirino del regime di Pechino, il diritto alla conoscenza, i diritti delle persone con disabilità. Mi sia consentito, un pieno di politica nel senso buono del termine. Un pieno di lotta e di azione. Mi auguro di conservare la forza necessaria per poter continuare ad onorare convinzioni e non convenienze. Tira una brutta aria in questo Paese e la conferenza stampa di fine anno del nostro Presidente del Consiglio ce lo ha confermato. Buon 2021 e che rivelazione sia. Dimenticavo, mi auguro che il nostro Presidente abbia concesso l’autocertificazione internazionale anche ai Re Magi.
Speciale Cronache del Mezzogiorno, 2 gennaio 2021
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Maurizio Bolognetti, giornalista, collaboratore di Radio Radicale, per la quale ha tra l’altro realizzato numerosi reportage su vicende di inquinamento ambientale, autore dei libri “Buchi per terra ovvero cinquanta sfumature di greggio”, “Le mani nel petrolio ovvero da Zanardelli a Papaleo passando per Sanremo e Tempa Rossa” e “La peste Italiana. Il Caso Basilicata”. Bolognetti ha collaborato con “Agenda Coscioni” e il settimanale “Il Resto”. Ha costituito nel 2004 l’Associazione Radicali Lucani di cui è Segretario.