Attività del Centro di Esperienza Eutanasia in Olanda nello scorso anno

eutanasia in olanda

Il Centro di Esperienza Eutanasia è stato costituito nel 2012 per assistere i malati che vista la loro condizione di salute, potrebbero accedere all’eutanasia ma il medico curante non è disposto ad aiutare il paziente per motivi ideologici oppure il caso è molto complesso al punto tale che il medico curante non è in grado di valutarlo. Il Centro risponde anche a domande dei medici su casi particolari ed eventualmente li assiste nella valutazione delle richieste di eutanasia. Collabora inoltre alla formazione di medici SCEN (Supporto e Consulenza Eutanasia Paesi Bassi), un gruppo di medici specializzati nella valutazione delle richieste di eutanasia.

Nel periodo 1° settembre 2019 – 31 agosto 2020 sono state ricevute 2.790 richieste contro 2.564 per l’anno solare 2018, 11% in più, le richieste accolte sono state 848 contro 727 in 2018, un incremento di 17%, incrementi in linea con le previsioni nonostante uno stop di sei settimane nell’accogliere le richieste di pazienti. Quindi la pandemia non ha avuto influenza sull’attività del Centro. Lo stesso vale per le segnalazioni ricevute dalla Commissione di Controllo Eutanasia che riguarda tutto il paese.

Considerando la maggiore attenzione del pubblico ministero per i casi complessi di eutanasia, il Centro ha dedicato più tempo all’analisi delle richieste pervenute da pazienti. Anche le richieste d’informazione da medici, specialmente nei casi complessi, sono incrementate per la stessa ragione. La suddivisione delle richieste ricevute e quelle accolte è la seguente:

Natura dell’affezione Richieste ricevute % sul totale Richieste accolte % sul totale In % sulle accolte
Nessuna diagnosi 36 1 0 N.D. N.D.
Combinazione di affezioni 358 13 103 12 29
Altre somatiche 501 18 207 25 41
Tumore 512 19 215 26 42
Demenza 286 10 104 12 36
Psichiatriche 751 27 63 7 8
Accumolo di affezioni della vecchiaia 346 12 156 18 45
Totale 2.790 100 848 100 30

Le cifre di questi 12 mesi sono in linea con quelle degli anni precedenti.

Delle richieste di eutanasia accolte, il 30% è applicato da medici del Centro e il 70% dai medici curanti. Circa il 18% dei richiedenti muore in modo diverso dall’eutanasia. Per esempio: perché la richiesta è ricevuta troppo tardi per permettere al Centro una valutazione completa. In tal caso, quando si tratta di malati di tumore, si applica sovente la sedazione palliativa.

Circa il 19% dei richiedenti ritira la richiesta. Il confronto con la concretizzazione del desiderio di morire può fare venire meno in quello specifico istante. Per circa il 16% delle richieste non sono stati rispettati i criteri di accuratezza previsti dalla legge e per il 17% la richiesta non può essere accolta per altri motivi.

Dall’analisi del perché il medico curante non accoglie una richiesta di eutanasia risulta che:

  • Per il 37% si tratta di dubbi per quanto riguarda i criteri di accuratezza;
  • Per il 31% si tratta di ragioni ideologiche o personali (Attenzione: si tratta quindi di circa 860 casi che vanno comparati con il totale di casi di eutanasia in un anno nei Paesi Bassi cioè circa 6.200 quindi si tratta di circa il 14%. La conclusione è che l’obbiezione di coscienza è un fenomeno limitato).
  • Per il 23% si tratta di mancanza di esperienza per quanto riguarda il caso specifico;
  • Per il 5% la relazione con il paziente;
  • Per altri motivi il 4%.

Il Centro opera con 72 squadre ambulanti, distribuite su tutto il paese, composte di un medico, un infermiere e uno specialista dove necessario. Questa distribuzione permette che il malato può morire a casa, desiderio di quasi 80% dei malati che vogliono morire dignitosamente attorniato dai loro cari.

Fonti:

  • Sito Centro Esperienza Eutanasia:
  • Libertà di decidere – fine-vita volontario in Olanda di Johannes Agterberg (editore NewPress S.r.l. Cermenate – CO)