Il volto pulito della bella politica

La politica pulita ha le sembianze di un pescatore che amava il suo mare e ancora di più il suo Paese. Questo pescatore, un giorno, scese in politica. Venne eletto sindaco e mai si dimenticò di quel mare che tanto amava.

Si prodigò per fare della sua costa un punto di riferimento per i biologi di tutto il mondo. Si impegnò perché il suo Paese fosse un esempio di come uomo e natura potessero convivere in armonia. E i risultati non tardarono ad arrivare. Il suo comune, un anno, fu l’unico a vincere le ambite 5 vele di Legambiente. La cittadina divenne la “Regina d’Italia” scavalcando località ben più blasonate.

Aveva una concezione progressista della politica, il pescatore, ma guardava anche alle tradizioni della sua terra. Sempre a lui si deve l’inserimento della Dieta mediterranea tra i Patrimoni orali ed immateriali dell’Unesco.

La legalità ed il rigore erano alla base della sua attività amministrativa. E i suoi concittadini glielo riconobbero riconfermandolo altre quattro volte alla guida del Paese. Sarebbe andato ancora avanti e chissà dove sarebbe arrivato se una mano assassina, che vergognosamente ancora non è stata assicurata alla giustizia dopo dieci anni, non lo avesse fermato in una notte di fine estate.

L’eredità che Angelo Vassallo, il sindaco pescatore dell’incantevole Pollica, ci ha lasciato è semplice ma immensa: a smuovere il mondo non sono retorici proclami o populistici slogan, ma la cura delle piccole cose che crescono giorno per giorno. Ed è questa la politica nel senso più puro del termine.