Considerazioni sulla fase politica attuale

Benvenuti ad Agenda Podcast sono Marco Gentili co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni, oggi voglio fare alcune considerazioni sull’attuale fase politica.

Parto da un presupposto è facile criticare le scelte e soprattutto le non scelte di un Governo, ancor più augurarsi il peggio per poi dire io l’avevo detto; così invece di criticare mi immagino un Governo efficiente che di fronte ad una serie di difficoltà prende le decisioni più utili al bene pubblico.
Innanzitutto il Governo è serio, è nato per porre un argine ad una deriva che stava vivendo il nostro paese l’agenda politica dettata da sovranisti e populisti, con il resto della classe politica a rincorrere facili consensi e una propaganda fine a se stessa.

Davanti al pericolo del riaccendersi della pandemia mantiene una linea coerente, prevedendo il distanziamento ovunque e non in base all’area geografica o al tipo di trasporto.

Cerca di governare gli esiti del Covid 19 invece di giustificare la propria esistenza in base ad una serie di emergenze politiche sanitarie economiche, segue una propria linea per cercare di alleviare alcune dinamiche della nostra epoca, come l’emigrazione verso occidente, senza farsi condizionare dalla propaganda più becera.

Prende atto che il quadro legislativo in vigore aggrava i problemi, così prova a cambiarlo dato che è ancora legato ad una logica emergenziale e punitiva, senza considerare le opportunità di un fenomeno inarrestabile a partire dallo ius soli. Davanti alla crisi economica si prende la responsabilità di scegliere di investire dove e quando serve senza limitarsi a rinviare o peggio, a fare debito pubblico e distribuire sussidi a pioggia. Consapevole dei limiti e della poca utilità di quota cento e reddito di cittadinanza ne propone una revisione, si impegna a garantire a tutti il ritorno a
scuola per il 14 settembre, certo legato non alla tipologia di banchi, ma al poter contare su un numero di aule e di docenti sufficiente.
Soprattutto il nostro Governo decide dove stare, quali siano i valori di riferimento per quanto riguarda l’Europa, la libertà di scelta, i diritti civili, la giustizia. Invece della protesta sterile diventa protagonista dell’Unione Europea al fine di costruire una solidarietà efficace, per superare l’austherity e riconoscere le frontiere dell’Italia come quelle dell’Europa.
Sceglie di impegnarsi a tutela della libertà di scelta, così come stabilito dalla consulta, affinché ciascuno possa disporre di come lasciare questa terra, finalmente normando una realtà lasciata alle possibilità e alla fama di ciascuno. Il Governo sa che i diritti civili non sono dati una volta per tutti ma vanno difesi evolvono con l’evolversi della società, quindi si fa portavoce delle istanze proveniente dal basso e si impegna affinché ciascun cittadino
non si senta discriminato o diverso, per la sua condizione fisica, per il genere o l’orientamento sessuale. Soprattutto si impegna progettare il futuro e investe nella ricerca scientifica laicamente, senza fasi condizionare da scrupoli religiosi da stato etico.

Insomma finalmente c’è un Governo che decide, trova una sua posizione, non rimanda e non ignora, fugge dalle parate e dalle ripetute inaugurazioni, fugge dal continuare a paventare rischi, che invece nel non prendere posizione ogni giorno diventano più concreti.
Forse per il caldo stavo dormendo e ho sognato una realtà diversa, speriamo che il prossimo incubo non siano sovranisti, populisti, euro fobici e fobici in generale al Governo, soprattutto spero che qualche voce più illuminata della nostra si levi altrimenti il sogno diventerà la scarsa realtà attuale e la veglia qualche Capitano e qualche donna cristiana e madre al Governo.