Via libera sui trattamenti di fecondazione assistita. Alcune regioni prorogano il limite di età

Fecondazione assistita e coronavirus

Fecondazione assistita e coronavirus, Filomena Gallo commenta: “La ripresa è un segnale positivo. Ora il ministro Speranza intervenga sui Livelli Essenziali di Assistenza”.

Una circolare diffusa nelle scorse ore dal Centro Nazionale Trapianti e dal Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita dell’Istituto Superiore di Sanità autorizza la ripresa dei trattamenti, dopo una sospensione dello scorso marzo legata all’emergenza legata al Covid-19.

Il documento dettaglia nello specifico criteri e modalità e di fatto evidenzia la priorità riservata alle coppie con indicazioni di urgenza per età o condizioni cliniche particolari e ai trattamenti sospesi in corso di pandemia.

Filomena Gallo, segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni commenta: nelle scorse settimane, insieme alle associazioni di pazienti, aveva inviato una richiesta (QUI)  alle Regioni e al Governo.

Ai governi regionali si chiedeva di prevedere una proroga di 12 mesi al limite di età previsto per l’accesso ai trattamenti, a partire dalla ripresa delle attività. Tutto ciò per evitare che molte coppie si vedessero preclusa la possibilità di usufruire del servizio a carico della spesa regionale.

Al Ministro Speranza e al Governo si chiedeva invece di eliminare dai LEA il limite di età perché non previsto dalla legge 40/04 (che prevede per la coppia solo che siano in età potenzialmente fertile).

Regioni come Lazio, Toscana hanno già comunicato lo slittamento di tale limite, al 31 dicembre del 2020. Regioni come Lazio, Toscana hanno già comunicato lo slittamento di tale limite, al 31 dicembre del 2020. Ed è notizia di pochi minuti fa che anche la Campania ha previsto la proroga di un anno, estendendo il limite fino a 47 anni.

“La notizia della riattivazione dei trattamenti ci rassicura e ringraziamo le Regioni  per aver preso in considerazione le nostre richieste, di fatto questa proroga di 7 mesi è un segnale positivo, auspichiamo che anche altre regioni seguano tale procedura, dichiara Filomena Gallo.

Quindi, il segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni segnala al Ministro Speranza una urgenza:  “Chiediamo che nell’aggiornare i LEA per l’accesso alla Procreazione Medicalmente assistita  a carico della Sanità pubblica sia rispettata la legge 40 del 2004, secondo cui il livello di età potenzialmente fertile è differente da donna a donna, lasciando al medico il libero arbitrio e la possibilità di valutare ogni singolo caso. Ministro, evitiamo di tornare nei tribunali e iniziamo a dare un segnale di cambiamento significativo nel rispetto dei diritti dei pazienti”.