Chiuso il VI Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica ad Addis Abeba

VI Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica

Nasce in Africa una rete transnazionale di parlamentari per il “Diritto alla Scienza”, che da marzo verrà monitorato all’ONU.

Si sono conclusi i lavori del VI Congresso Mondiale per la libertà della ricerca scientifica, dedicato a “Il diritto a godere dei benefici della scienza”, promosso dall’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy e la Commissaria africana per la ricerca Sara Angbor. Il Congresso era il primo appuntamento internazionale convocato all’indomani dell’adozione del Commento Generale della Scienza da parte del Comitato ONU sui diritti economici, sociali e culturali e per due giorni i 300 partecipanti provenienti da 35 paesi hanno discusso di sviluppo sostenibilecellule staminali, editing del genomadiritti sessuali e riproduttivi, libero accesso ai dati ed intelligenza artificiale.

Oltre ai vertici dell’Associazione Luca Coscioni e della Commissione africana e parlamentari da diversi paesi dell’Africa, hanno preso la parla Sir Richard John Roberts, Nobel per la medicina; la Vice-Ministra degli esteri Emanuela Del Re in collegamento, la vice-direttrice dell’UNESCO Angela Melo, il prof Mikel Mancisidorprofessore Associato, Washington college of Law, co-redattore del Commento Generale sull’art. 15 del Patto ONU),  Malin Parmar, Professoressa associata presso il Dipartimento di neurobiologia rigenerativa e dello sviluppo, Lund University, Svezia; Pete Coffey, del London project on eye e il co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni Michele De Luca.

In attesa della pubblicazione definitiva del  Commento Generale sulla Scienza’  i partecipanti hanno deciso di promuovere una rete di parlamentari per il diritto alla scienza, che verra’ coordinata da Science for Democracy, le prime adesioni sono arrivate da legislatori di Tanzania, Zambia, Senegal e Costa d’Avorio. 

In chiusura del VI Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica è stata adottata una dichiarazione finale che chiede:

  • linee guida per assistere gli Stati Membri per implementare il “diritto alla scienza” per come articolato nel Commento generale
  • La creazione di uno Special Rapporteur sul “diritto alla scienza” per monitorare costantemente il rispetto delle implicazioni della scienza sui diritti umani.
  • il rafforzamento degli investimenti in capitale umano, nella salute, nell’istruzione e nelle nuove tecniche di colture e che un potenziamento del ruolo delle donne in quanto importanti risorse per il benessere e sviluppo sostenibile delle società.
  • La valorizzazione di approcci multidisciplinari basato su evidenze per bilanciare il “principio di precauzione”.
  • L’invito a ratificare il Protocollo Opzionale del Patto internazionale sui diritti Economici, Sociali e Culturali, adottato dall’Assemblea Generale dell’ONU il 10 dicembre 2008.

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