Sono aumentati di oltre il 10% in 3 anni i cittadini che chiedono una legge per autorizzare i malati terminali a rifiutare le cure e decidere di morire. La norma è ora in discussione al Parlamento. E deve essere approvata entro settembre
Davide Trentini era affetto da sclerosi multipla. Ad aprile del 2017 ha deciso di interrompere le proprie sofferenze ed è andato in Svizzera per ottenere il suicidio assistito, vietato dalla legge italiana. Esattamente come nel caso di Dj Fabo, che aveva fatto la stessa scelta 2 mesi prima, ne è nato un processo: Marco Cappato e Mina Welby dell’associazione Luca Coscioni sono accusati di istigazione al suicidio per aver accompagnato Davide. In aula la madre ha ricordato le parole pronunciate dal figlio quando era in vita: «Abito solo al secondo piano, se mi trascino alla finestra e mi butto giù, rischio di non morire».
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L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.