Filomena Gallo nelle parole di Valeria Palermi

Filomena, una voce calma, che non sembra possa mai alzare. Non ce n’è bisogno: nessuno perde il filo, quando parla lei.

Filomena veste di bianco o di scuro: non vuole colori che gridino, su di sé. Filomena ha la forza tranquilla di chi sa di combattere per cause giuste. E’ Filomena Gallo, avvocato cassazionista, segretario nazionale dell`Associazione LucaCoscioni per la libertà di ricerca scientifica.

Quella, per capirci, di cui fa parte Marco Cappato, noto per il caso Dj Fabo (che aiutò a raggiungere la Svizzera dove chiese e ottenne l`eutanasia per mezzo del cosiddetto suicidio assistito; il 14 febbraio scorso il processo contro Cappato si è parzialmente concluso con l`assoluzione per la parte che lo vedeva imputato di istigazione al suicidio).

L’Associazione per le libertà civili che promuove campagne (battaglie) per fine vita ed eutanasia, diritti dei disabili, fecondazione assistita e procreazione medicalmente assistita, libertà di ricerca scientifica, antiproibizionismo…

Mesi fa, quando ho incontrato per la prima volta Filomena Gallo in redazione, ho pensato subito: “Voglio fare una copertina su questa donna“. Perché rappresenta come poche temi e pensieri con cui questo giornale si identifica.

Così facciamo una cover estiva su una donna che parla di eutanasia, diritto a una buona morte.

Perché l’estate non è la stagione in cui si diventa tutti un pò scemi, anzi, è il contrario: è il momento in cui si legge di più o si ha il tempo di andare ai concerti, quello in cui esplodono di visitatori i festival di letteratura, arti varie, filosofia, cultura, musica.

Noi, su D di questa settimana, vi raccontiamo l’estate come il momento giusto per trovare lavoro, come la stagione del risveglio greco, come l’occasione perfetta per rileggere alcuni immensi classici. È anche la stagione in cui lanciamo una nuova rubrica, curata dalla nostra Laura Bianchi, Garden Club. Finisco con un invito alle lettrici e ai lettori che hanno bambini: leggete il pezzo di Marilena Malinverni “A spasso con i figli” e quello che le ha detto una volta il fondatore delle guide Lonely Planet, Tony Wheeler. Seguitene il consiglio: portateli in viaggio con voi ovunque, non fatevi trattenere dalle paure, così italiche, che abbiano freddo, si stanchino o si ammalino, non mangino bene…

Prima cosa, i bambini sono più forti di noi: non si rompono mai e si divertono sempre. Seconda, in questo Paese abbiamo sempre più bisogno di ragazzi che crescano europei, meglio ancora cittadini del mondo. Di giovani che parlino le lingue, che si sentano a proprio agio ovunque e con chiunque.

Di gente che non viva di paure: perché solo così si riesce a immaginare il futuro, e soprattutto a costruirlo.